La statuetta era, in realtà e in origine, una non meglio precisabile figura femminile seduta rinvenuta, mutilata ed acefala, negli scavi pontifici del 1779, condotti tra le rovine della cosiddetta Villa di Cassio a Tivoli. Fu lo scultore Albacini che, tra il 1780 e il 1781, dopo l'acquisizione dell'opera in Vaticano, provvide al suo restauro, all'integrazione delle parti mancanti e alla sua restituzione come Urania con gli attributi del globo e dello stilo. |
La provenienza del globo è ignota. Di fattura non certamente accurata e di forma irregolare, la sfera presenta un notevole schiacciamento ai poli. La fascia dello Zodiaco, corrispondente all'eclittica, attraversa diagonal-mente il globo celeste, ma è limitata alla parte anteriore. Su di essa, sono raffigurati i dodici segni canonici, dall'Ariete in alto a destra, i Pesci in basso a sinistra. La lavorazione delle figure dello Zodiaco, piuttosto corrente è a basso rilievo, inducono a proporre una datazione compresa nel III secolo d.C. |