I was born and raised and presently living in Rome, the magnificent "Caput Mundi", the city where I work as a professional scientific photographer in the Vatican Museums, located in the Vatican City. I mainly deal with the photographical scientific documentation before, during and after the restoration of all the works of art conserved in the Vatican Museums.From 1982 to 1994. I had the chance to do the photographical documentation, with the collaboration of the NTV (Nippon Television Network Corporation) staff, of the greatest restoration work ever: the Sistine Chapel frescoes painted by Michelangelo. Thousands of pictures were made in those years, that were published by the most renowned national and international reviews.
My passion for Astronomy started a long time ago. I don’t want to talk about when it exactly happened, I rather prefer to tell this old story, because it left a deep mark on me at that time and for the rest of my life. It also proves that the first sight love is the most rooted.
One of the reasons for my strong passion for the things in the sky was the observation of the comet C/1969 Y1 (Bennett), a comet that, in the year of its appearing, during some spring mornings, became clearly visible to the naked eye.
I stayed with a family of farmers in the countryside of the Lazio coast. One day, in the evening, sitting in front of the fireplace, the oldest man of the family attracted my attention by telling me the story of a particular star. A star that, at that time, just every morning, had a different position in the sky. I still remember how the farmer, putting the coals on the fire and my curiosity, described in a mysterious and puzzled way, that star that, every time, appeared very different from the others. He could not even explain why the star had a tail that, as the day passed, became longer and more striking. Nello, the farmer, told me that he could see the star every morning when he went working to his field and the sky was clear. Until that day, I have always known that the stars cannot have a tail, as I studied at school. We started a discussion that went on for most of the evening. From that moment I had the strong desire and curiosity to see this strange apparition. Therefore, I begged the old farmer so that the next morning, he could show me this particular star.
And so it happened.
The next morning was cold and the sky was clear and cloudless. Wrapped with warm clothes, I still remember, like it was today, that little ribbon of light with the tail, visible to the naked eye, not very high above the horizon, where, a little later, the Sun would have arisen. In still remember how hard he tried to show me, with his hoarse voice, with a strong Umbrian accent and with the outstretched trembling hand, where he saw the comet for the first time and in the following days, using as reference the nearby stars. He showed me all the moving that he had noticed. That strange star was actually different from the others and it was easy to see, day after day, how it moved every next morning, after competing to see who woke up first.
It was an exciting, incredible discovery for me, that struck the match, that inexplicable click that leads me to always be with the nose up whenever the sky is clear.
Years later, I honestly cannot say whether it was the story of the farmer and the discovery we made together in those spring mornings, or maybe the combined effect of the conquest of the space and the Moon by man (I was in Spain that year when, from the Spanish live television, I saw the first landing on the moon). Fact remains that in those days, I am more than sure, I started my adventure for comets and for Astronomy.
In the following years there was the comet C/1973 E1 (Kohoutek) and I sent several letters to an astronomer of the Astronomical Observatory of Monte Mario in Rome, ask for all the information possible and if I could participate in their observations. I still jealously keep those letters. The fate decided that the same astronomer, the day of my marriage- twenty years later -, was one of my witnesses! Then in 1975-76 the fever raised because it was the turn of comet C/1975 V1 (West). It was so extraordinary that I decided to photograph it: the West was the first comet I photographed. So, later on, I did not miss any more important and bright comet and today I can say that as soon as a bright comet appears, I do everything is possible to see it, and of course to photograph it.
I wonder how many other guys of my generation have tried this mix of feelings and curiosity, responsible the various interests in science, the stories and the reality of infinite, related to those really unique historical events. When I meet some of them, it is impossible to not spend hours talking about it: there's a passion that exudes from every pore!
After all these years I still wonder if Nello guessed that it was a comet, and that the tail that caught his eyes the first time, was nothing but dust and gas ejected from the nucleus? I will never know. I can only say that today it no longer matters: Nello for me was "the Master."
Later, I received the book by Paolo Maffei: "Beyond the Moon", but that's another story."
Translation: Alice Rivalta
Supervision: Catherine Hayward
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Sono nato e vivo a Roma, la magnifica "Caput Mundi", città dove lavoro come fotografo professionista scientifico all'interno dei Musei Vaticani, situati nella Città del Vaticano. Mi occupo principalmente della docu-mentazione fotografica scientifica, prima, durante e dopo il restauro, di tutte le opere d'arte custodite nei Musei Vaticani. Dal 1982 al 1994 ho avuto la fortuna di documentare fotograficamente e per intero il più gran-de restauro di tutti i tempi: quello degli affreschi di Michelangelo della Cappella Sistina in collaborazione con lo staff della NTV (Nippon Televi-sion Network Corporation). Per l'occasione vennero realizzate migliaia di immagini che in quegli anni finirono pubblicate sulle più prestigiose riviste nazionali e internazionali.
Per quanto riguarda la passione dell'Astronomia si può dire che essa è nata molto tempo fa. Evitando di precisare la data, piuttosto desidero soffermarmi a raccontare questa vecchia storia per la profondità della traccia che ha lasciato in me in tutto questo tempo, ed anche per testimoniare come, in fondo, gli amori a prima vista siano anche i più radicati.
Complice della forte passione per le cose del cielo è stata l'osservazione della cometa C/1969 Y1 (Bennet), una cometa che nell'anno della sua apparizione, si rese ben visibile ad occhio nudo nel cielo di alcune mattine primaverili.
Mi trovavo ospite presso una famiglia di contadini nella campagna del litorale laziale e il caso volle che il più anziano di questi attirasse la mia curiosità raccontando, una sera davanti al camino acceso, la storia di una stella particolare. Una stella che in quel periodo, proprio tutte le mattine, assumeva una posizione in cielo sempre diversa. Ricordo ancora bene come, mettendo la brace sul fuoco e sulla mia curiosità, il contadino descrivesse perplesso e con fare misterioso come questa stella, ogni qual volta che la vedeva, gli apparisse diversa dalle altre. E non sapeva spiegarsi neppure perché alla sua vista si mostrasse con una coda sempre più lunga e vistosa ogni giorno che passava. Nello continuò raccontando che la vedeva tutte le mattine di cielo sereno, proprio nel momento in cui si recava nei campi per lavorare. Fino a quel giorno avevo sempre saputo che le stelle non potevano avere code, come avevo studiato a scuola, e ne scaturì una discussione che si dilungò per buona parte della serata. Da quel momento ebbi il desiderio e la forte curiosità di vedere questa strana apparizione. Pertanto supplicai il vecchio contadino affinché, la mattina seguente, m'indicasse questa particolare stella.
E così avvenne.
La mattina del giorno dopo faceva freddo e il cielo era terso e privo di nuvole. Ben coperto con abiti pesanti, ancora ricordo come se fosse oggi quel piccolo fiocco di luce con la coda, visibile ad occhio nudo non molto alto sull'orizzonte, là dove poi sarebbe sorto, di li a poco, il Sole. Ricordo ancora come Nello si sforzasse di indicarmi con la sua voce roca, dallo spiccato accento umbro e con la mano tremula protesa ad indicare dove la vide per la prima volta e nei giorni successivi, la stella cometa, prendendo come riferimento le stelle vicine. Mi indicò tutti gli spostamenti che aveva notato. Quella strana stella era effettivamente diversa dalle altre e fu facile constatare, giorno dopo giorno, come si spostasse nelle mattine successive, dopo aver fatto a gara a chi si svegliasse per primo.
Per me fu una scoperta esaltante, inverosimile. Da quel momento è scattata in me la scintilla, quel click inspiegabile che porta a stare sempre con il naso all'insu ogni volta che il cielo è sereno.
A distanza di anni, adesso non saprei dire sinceramente se fu il racconto del contadino con la scoperta fatta insieme in quelle mattine primaverili, o magari l'effetto combinato della conquista dello spazio e della Luna da parte dell'uomo (mi trovavo in Spagna quello stesso anno quando in diretta, dalla televisione spagnola assistetti al primo sbarco sulla Luna). Fatto sta che in quei giorni, ne sono più che certo, è iniziata la mia avventura per le comete e per l'Astronomia.
Negli anni successivi ci fu la cometa C/1973 E1 (Kohoutek) e tempestai di lettere un astronomo dell'Osservatorio Astronomico di Monte Mario in Roma, per chiedere tutte le informazioni possibili e se potevo partecipare alle loro osservazioni. Conservo ancora gelosamente quelle lettere. Il destino volle poi che questo stesso astronomo, il giorno del mio matrimonio - successo vent'anni dopo - fu uno dei miei testimoni! Poi nel 1975-76 la febbre salì perché fu la volta della cometa C/1975 V1 (West). Fu talmente straordinaria che decisi di fotografarla: la West è stata la prima cometa che fotografai. Così, in seguito, non mi feci più sfuggire nessuna cometa importante e luminosa e oggi posso dire che non appena si presenta una cometa luminosa faccio tutto il possibile per vederla e naturalmente fotografare.
Chissà quanti altri ragazzi della mia generazione hanno provato questo mix di sensazioni e curiosità, responsabili poi dei vari interessi verso le scienze, le storie e le realtà dell'infinito legati a quegli eventi storici realmente unici. Quando ne incontro qualcuno è impossibile non tratte-nersi per ore e ore e parlarne: c'è vera passione che trasuda da ogni poro della pelle!
A distanza di tutti questi anni ancora mi domando se Nello avesse intuito che si trattava di una cometa e che la coda che attirò la sua attenzione la prima volta, altro non era che gas e polveri espulsi dal suo nucleo? Non lo saprò mai. Posso soltanto dire che oggi non ha più importanza: Nello per me è stato "il Maestro".
In seguito mi fu regalato il libro di Paolo Maffei: "Al di la delle Luna", ma
questa è tutta un'altra storia. |
