shoulder
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first
second
third
Al di la della Luna; Beyond the Moon; Astrophotography; Astrofotografia; Danilo Pivato
 
 
 
 
 
 
 
The Analysis of Frame
 
M 80; NGC 6093; C 1614-228; GCL 39; GCRV 9366 E; BD-22 4135: Globular Cluster - [field: 0,75° x 1,1°] - - Mag. Limite: 20.2^ - 20.4^ (r) - Fonte: NOMAD - Object Coordinates: RAJ2000.0 16h 17m 02.41s - Dec J2000.0 -22° 58' 33.9" [SIMBAD] - Magnitudine: 7.42^ (r); 07.92^ (g); Surface Brightness: --.-^ - Object Size: 10' - Position Angle: --° - Object Classification: II; Redshift z(~): 0.000024 - Spectrum: -- Morphological Type: Sb D --- L'ammasso globulare M 80 nonostante non si elevi particolarmente dall'orizzonte risulta facilmente osservabile dalle nostre latitudini. Piccolino, può essere facilmente individuato come tale anche attraverso un modesto binocolo 15x80mm. Infatti attraverso questo strumento si presenta come una stella leggermente soffusa praticamente a contatto con una stella di 8,5^ (r) magnitudine che si chiama SAO 184288. Scoperto da Messier il 4 gennaio 1781 è immerso in un ricco campo di stelle. Quattro anni dopo la scoperta William Herschel con i suoi primi telescopi riusci a distinguere in M80 le sue stelle più luminose riuscendo a risolverne la sua vera natura. Infatti le sue stelle più luminose sono di magnitudine 13,4^ (Atlas of the Messier Object di Ronald Stoyand) e presenta una magnitudine assoluta di -0,08. Con l'Hubble Space Telescope nel 1999 sono state scoperte diverse "blue stragglers", stelle che sembrano essere più giovani dello stesso ammasso. Le utlime stime (2017) attribuiscono a M80 un numero complessivo di stelle pari a diverse centinaia di migliaia di stelle, mentre la sua distanza dalla Terra è stimata intorno ai 48.260 anni luce (2005); il suo diametro reale e di 125 anni luce. La notte del 21 maggio 1860 Wilhelm Auwers (Berlino) scoprì per primo la Nova T Scorpii che al massimo si presentò di settima magnitudine. Questa Nova venne individuata indipendentemente anche da N. Pogson che la rilevò una settimana dopo l'avvistamento di Auwers, ma la sua magnitudine era già scesa alla 7,6^. Per molti anni la Nova T Scorpii è stato l'unico esempio di Stella Nova osservata all'interno di un ammasso globulare (a tal proposito vedere sotto la nota più ampia relativa alla NOVA Scorpii 1860). M 80 è uno dei globulari più densi e compatti in assoluto. Anche in questa ripresa come in quella della FFC il bel cielo di Forca Canapine ha concesso al Takahashi BRC250mm di riprodurre un' immagine soddisfacente e profonda del globulare, risolvendo le parti esterne e semi interne dell'ammasso. La fitta concentrazione di stelle che si ammassano intorno al bulge del globulare rendono l'aspetto dell'ammasso del tutto significativo facendo trapelare però alcune delle sue stelle variabili più prossime alla periferia. Infatti come anticipato nella pagina dell'ammasso globulare M80 realizzata con la Flat Field Camera 760mm f/4, nell'interno di M 80 sono state scoperte ed identificate 40 stelle variabili in prevalenza del tipo RR Lyra (IAU number: C1614-228). Non di tutte però è stato possibile riportare la posizione nella mappa, perchè la concentrazione al centro è tale da rendere impossibile l'individuazione delle variabili più interne. Per quelle invece descritte graficamente sulla mappa e presenti nella tabella sottostante il riconoscimento è faciel, grazie all'aiuto del colore specifico e alla numerazione ufficilae.
 
 
V* R Sco; BD-22 4140; NGC6093 SAW V7; GCRV 9372; IRAS 16146-2249; AAVSO 1611-22A - - Object Coordinates: RAJ2000.0 16h 17m 39.08s - Dec J2000.0 -22° 56' 40.5" [SIMBAD] - Magnitudine: Var (-); Surface Brightness: --.-^ - Object Size: --- - Position Angle: ---° - Object Classification: M3; Redshift z(~): -0.0000183 - Spectrum: M5e (AAVSO) -- Morphological Type: M --- Stella variabile del tipo: Variable Star of Mira Cet type con range di magnitudini = 9.8^ - 15.9^ (v) con periodo di 225.2 giorni (fare click sul grafico a lato). All'interno della mappa sono riportate anche le magnitudini stellari di campo, in "v", per lal stima della variabilità delle due stelle.
 
 

V* S Sco; BD-22 4141; NGC 6093 SAW V6; GCRV 9373; IRAS 16146-2246; AAVSO 1611-22B Object Coordinates: RAJ2000.0 16h 17m 40.237s - Dec J2000.0 -22° 53' 35.6" [SIMBAD] - Magnitudine: Var (-); Surface Brightness: --.-^ - Object Size: --- - Position Angle: ---° - Object Classification: M3; Redshift z(~): -0.000284 - Spectrum: M3e (AAVSO) -- Morphological Type: M --- Stella variabile del tipo: Variable Star of Mira Cet type con range di magnitudini = 9.5^ - 15.5^ (v) con periodo di 177.92 giorni (fare click sul grafico a lato). All'interno della mappa sono riportate anche le magnitudini stellari di campo, in "v", per lal stima della variabilità delle due stelle.

 
 
 
 
Stelle variabili di M80: - La mappatura di questa fotografia è stata realizzata anche con l'intento di evidenziare le stelle variabili - accessibili a strumenti medio-grandi - fino ad oggi scoperte nell'ammasso M80
 
Variable Stars in the Globula Cluster M80 (NGC6093) - (IAU Number C1614-228) - refer to the map above
 
ID
Position RA/X
Position Dec/Y
Units
Period
Magnitudine max
Amp-mag
Colour
Type
Notes/Remarks
                   
V* 01
16h 16m 52.62s
-22° 57' 16.1"
R0
16.3042d
13.365^
---
V
CW
Note
V* 02
16h 17m 04.22s
-22° 58' 53.8"
R0
-------
13.31^
---
V
SR?
Note
V* 03
16h 17m 10.23s
-22° 57' 38.0"
R0
0.3457d
16.144^
0.418
V
RR1
V* 04
16h 16m 56.48s
-22° 57' 34.2"
R0
0.3864d
16.164^
0.430
V
RR1
V* 05
16h 17m 03.59s
-22° 59' 40.4"
R0
0.6642d
16.180^
0.931
V
RR0
V* 06
16h 17m 40.21s
-22° 53' 35.8"
R0
178.2010d
10.46^
3.75
V
M
V* S Sco
V* 07
16h 17m 39.07s
-22° 56' 40.4"
R0
225.1432d
9.94^
5.2
V
M
V* R Sco
V* 08
16h 17m 00.76s
-22° 58' 17.1"
R0
0.6618d
16.07^
1.097
V
RR0
V* 09
16h 17m 03.66s
-22° 57' 58.7"
R0
0.6641d
16.833^
0.927
V
RR0
V* 10
16h 17m 01.17s
-22° 58' 34.6"
R0
0.6140d
---
---
RR0
Note
V* 11
16h 17m 02.20s
-22° 58' 37.9"
R0
------
19.3^
2.3
U
UG?
max; Note
V* 12
16h 16m 59.80s
-22° 58' 18.0"
R0
------
19.0^
3.3
U
UG?
max; Note
V* 13
16h 17m 12.94s
-22° 58' 49.3"
R0
0.4974d
---
---
V
RR1
V* 14
16h 16m 55.32s
-22° 57' 30.9"
R0
0.3164d
16.18^
0.134
V
RR1
V* 15
16h 17m 04.04s
-22° 58' 40.2"
R0
0.3479d
---
---
RR1
V* 16
16h 17m 04.61s
-22° 56' 40.0"
R0
0.3532d
16.126^
0.181
V
RR1
multi P
V* 17
16h 17m 02.88s
-22° 58' 32.6"
R0
0.4154d
---
---
RR1
Note
V* 18
16h 16m 58.60s
-22°58' 35.3"
R0
0.4282d
16.260^
0.089
V
RR1
V* 19
16h 17m 02.11s
-22° 58s29.5"
R0
0.5956d
---
---
RR0
Note
V* 20
16h 17m 03.26s
-22° 58' 37.5'
R0
0.7448d
---
---
RR0
V* 21
16h 17m 02.60s
-22° 58' 06.9"
R0
0.8143d
15.967^
0.494
V
RR0
V* 22
16h 17m 06.76s
-22° 58' 29.4"
R0
0.0458d
18.170^
0.298
V
SXP
V* 23
16h 16m 58.11s
-22° 57' 44.1"
R0
0.0459d
18.838^
0.112
V
SXP
V* 24
16h 17m 02,99s
-22° 59' 21.1"
R0
0.0494d
18.259^
0.099
V
SXP
Note
V* 25
16h 17m 00.33s
-22° 56' 20.9"
R0
0.1394d
21.821^
0.340
V
SXP?
f?; Note
V* 26
16h 17m 04.49s
-22° 59' 17.9"
R0
0.3190d
19.280^
0.147
V
EW
V* 27
16h 17m 04.02s
-22° 58' 26.5"
R0
0.4117d
---
---
EW
V* 28
16h 17m 01.89s
-23° 00' 47.7"
R0
2.14d
19.306^
0.166
V
?
f?
V* 29
16h 17m 06.22s
-22° 58' 36.9"
R0
2.421d
17.870^
0.115
V
?
f
V* 30
16h 17m 05.54s
-22° 58' 42.6"
R0
-----
13.864^
0.027
V
SR?
V* 31
16h 17m 05.24s
-22° 57' 55.3
R0
-----
13.520^
0.037
V
SR?
V* 32
16h 17m 05.33s
-22° 58' 41.5"
R0
-----
13.871^
0.029
V
SR?
V* 33
16h 17m 02.16s
-22° 58' 33.2"
R0
0.0385
---
---
SXP
Note
V* 34
16h 17m 02.82s
-22° 58' 33.8"
R0
-----
16.44^
0.36
I
?
Note
V* 35
16h 17m 03.31s
-22° 58' 33.2"
R0
-----
11.40^
0.09
I
L
V* 36
16h 17m 03.15
-22° 58' 41.9"
R0
-----
11.50^
0.12
I
L
V* 37
16h 17m 02.32s
-22° 58' 30.3"
R0
-----
11.51^
0.09
I
L
V* 38
16h 17m 03.26s
-22° 58' 35,0"
R0
-----
11.70^
0.04
I
L
V* 39
16h 17m 02.20s
-22° 58' 34.5"
R0
-----
11.75^
0.07
I
L
V* 40
16h 17m 03.04s
-22° 58' 25.7"
R0
-----
12.36^
0.13
I
L
Nova
16h 17m 02.82s -22° 58' 33.9s R0 ----- 6.8^ --- V N max; T Sco
                   
 
 

NOVA Sco 1860; T Sco; AAVSO 1611-22C: - Object Coordinates: RAJ2000.0 16h 17m 02.83s - Dec J2000.0 -22° 58' 31.3" [SIMBAD] - Magnitudine: 6.8^ (v); Surface Brightness: --.-^ - Object Size: --- - Position Angle: ---° - Object Classification: NOVA; Redshift z(~): --- - Spectrum: --- -- Morphological Type: Nova --- : La famosa stella che oggi viene chiamata T Scorpii è stata per molti anni l'unica Nova scoperta all'interno degli ammassi globulari. Soltanto in un altro caso ad oggi conosciuto sappiamo dell'osservazione di una stella nova vista all'interno di un ammasso globulare ed è quello del 1938 osservato nell'ammasso globulare M14 in Ophiuchus, but remained undetected until 1964. Two such cases favor the probability that these stars were true cluster members, and not merely foreground stars.
The
Nova of 1860 was first seen by W. Auwers at Berlin on May 21, at about the 7th magnitude. Auwers had observed the cluster three nights previously when, according to Miss Agnes Clerke, it presented its usual appearance of a some what hazy ball of light, brightening gradually inward, and resolvable with difficulty into separate stellar points together constituting a closely-packed and most likely excessively remote globular cluster "...he saw that these minnows now] had a triton in their midst. A seventh magnitude star shone close to the center of the stellar group...". The nova was independently found by N. Pogson on May 28, when the magnitude was estimated to be about 7.6^; he found the new star to be nearly central in the cluster, slight lyeless than 5" from the geometrical center, The magnitude stimates are undoubtedly rather uncertain owing to the bright background of the cluster; the following figures were published by Dr. Auwers:

May 21= 7.0^; May 22= 7.0^; May 25= 7.8^; June 3= 9.2^; June 12= 10.0^; June 16= 10.5^.

Pogson's account states that by June 10 the stellar appearance had nearly vanished, but the cluster yet shone with unusual brilliancy and a marked central condensation", The fading was considerably more rapid than usual for novae in general; the star decreased by 2 magnitudes in the first 11 days. No observations after mid-June are recorded. In the Astronomical Journal in 1902, J. Baxendell stated that a re-brightening of the nova to the 9th magnitude had been observed by Pogson in early 1864; but it still seems uncertain whether this report, never published by Pogson, actually refers to the Nova T Scorpii. J. Schmidt at Athens kept a close watch on M 80 for more than 10 years after the outburst and never saw a reappearance of the star. If a true member of the cluster, the nova had an actual peak luminosity of about -8.5, close to 200,000 times the light of the Sun, and about equal to the combined light of all the rest of the cluster stars put together: The question of the probability of collisions between stars in a dense globular cluster has been examined by J.G. Hills and C. A. Day (1976) at the University of Michigan. In a globular containing a million stars, some 335 collisions have probably occurred during the cluster's 12-billion year lifetime. In the case of M 80 itself, one of the densest globulars known, the probability rises to about 2700 star collisions since the cluster was formed. Owing to the relatively low velocity of collision, it is uncertain whether a nova outburst might result from such an event; the analysis suggests that the colliding stars "will tend to coalesce, with only a small fraction of their combined massescaping". In M 80 it seems likely that more than 1.4% of the cluster stars have experienced such an event in the group's long history, and that the normal pattern of stellar evolution of such stars has been drastically altered.

 
 
Description of the other deep-sky object in the filed:
 
IC 4600; LEDA 57668; ESO 516-10; 2MASX J16160536-2247004; 6dFGS gJ161605.4-224700; Emission -line-galaxy - Object Coordinates: RAJ2000.0 16h 16m 05.369s - Dec J2000.0 -22° 47' 00.48" [SIMBAD] - Magnitudine: 13.8^ (r); 15.08^ (b); Surface Brightness: --.-^ - Object Size: 0.75' x 0.67' - Position Angle: --° - Object Classification: --; Redshift z(~): 0.02592 - Spectrum: -- Morphological Type: S0a D --- E' situata nel quadrande NW a circa 17,5' dall'ammasso globulare M 80, praticamente presso il bordo in alto a destra dell'inquadratura offerta dal BRC250. Si presenta ovale con l'asse maggiore orientato NE. Nella stessa parte a NE della galassia sembra svilupparsi un debole anello ovale, con il nucleo della galassia decisamente decentrato. A 17,1" d'arco con direzione N dal nucleo di IC 4600 c'è una stella di 15.2^ magnitudine che brilla nelle parti spirali della galassia, potrebbe essere facilmente scambiata per una SN.
 

2MASX J16162092-2250018; Galaxy - Object Coordinates: RAJ2000.0 16h 16m 20.9s - Dec J2000.0 -22° 50' 02" [NED] - Magnitudine: --.-^ (r); --.--^ (b); Surface Brightness: --.-^ - Object Size: 33" x 15" - Position Angle: --° - Object Classification: --; Redshift z(~): --- - Spectrum: -- Morphological Type: --- Piccola galassia fusiforme distante circa 13' dal centro di M80 è la seconda galassia più estesa e luminosa del campo

 
 
 
 
Historical observations and descriptions:
 
Charles Messier: January 4, 1781. 80. 16h 04m 00s (240d 59' 48") -22d 25' 13" - Méchain: (241d 00' 26") -22d 27' 58"
"Nebula without star, in Scorpius, between the stars g. [now Rho Ophiuchi] and Delta, compared to g to determine its position: this nebula is round, the center brilliant, & it resembles the nucleus of a small Comet, surrounded with nebulosity. M. Méchain saw it on January 27, 1781." (diam. 2')
 
William Herschel: [PT 1814, p. 275, SP2 p. 536]
May 26, 1786. 20 feet telescope. "The 80th of the Connoiss. [M 80 = NGC 6093] is a beautiful, round cluster of extremely minute and very compressed stars about 3 or 4' in diameter; by the increasing compression of the stars the cluster is very gradually very much brighter in the middle."

[PT 1818, p. 450, SP2 p. 601]
The 80th of the Connoissance. [M 80 = NGC 6093]
"1784, 1786, 20 feet telescope. A globular cluster of extremely minute and very compressed stars of about 3 or 4 minutes in diameter; very gradually much brighter in the middle; towards the circumference the stars are distinctly seen, and are the smallest imaginable."
The profundity of this cluster is probably not much less than the 734th order.

 
William Henry Smyth: DLXIV [564]. M80 - DLXIV. 80 M. Scorpii.
AR 16h 07m 28s, Dec S 22d 35'.4
Mean Epoch of Observation: 1837.36 [Apr 1837]
[with drawing]
A compressed globular cluster of very minute stars, on the right foot of Ophiuchus, which is on Scorpio's back. This fine and bright object was registered by Messier in 1780, who described it as resembling the nucleus of a comet; and indeed, from the blazing centre and attenuated disc, it has a very cometary aspect. There are some small stars both above and below its following parallel, of which three of those in the nf [north following, NE] form a coarse triangle; but the field and the vicinity are otherwise barren. An early star of Ophiuchus, No. 17 P. XVI., slightly precedes this splendid conglomerate, about half a degree to the nordward, and though only of the 8th magnitude, is a convenient index to approach to the out-door gazer. Such particulars are not needed by the man with fixed instruments, but will greatly facilitate the operations of those who are more remarkable for intellectual enery than for means.
The mean apparent place is differentiated from Delta Scorpii, from which it lies east, at 4deg distance; and it is mid-way between Alpha and Beta Scorpii.
This is a very important object when nebulae are considered in their relations to the surrounding spaces, which spaces, Sir William Herschel found, generally contain very few stars: so much so, that whenever it happened, after a short lapse of time, that no star came into the field of his instrument, he was accustomed to his assistant, "Make ready to write, Nebulae are just approaching." Now our present object is located on the western edge of a vast obscure opening, or space of 4deg in breadth, in which no stars are to be seen; and Sir William pronounced 80 Messier, albeit it had been registered as nébuleuse sans étoiles [nebula without stars], to be the richest and most condensed mass of stars which the firmament can offer to the contemplation of astronomers.
 
John Herschel (1847): h 3624 [= M80].
Sweep 793 (June 27, 1837)
RA 16h 6m 54.8s, NPD 112d 33m 26s (1830.0) [Right Ascension and North Polar Distance]
Glob. Cl.; v B; R; s v v m b M to a blaze; diam in RA = 10.5s. Stars 15 m, all well seen.
Globular Cluster; very bright; round; suddenly very very much brighter toward the middle to a blaze; diameter in RA = 10.5s [2.6']. Stars 15 m, all well seen.

Sweep 588 (May 24, 1835)
RA 16h 6m 55.0s, NPD 112d 32m 27s (1830.0)
Glob. Cl.; v m comp M; p s v m b M; diam 12.0'; st = 14 m; all resolved. Fine object.
Globular Cluster; very much compressed toward the middle; pretty suddenly very much brighter toward the middle; diameter 12.0'; stars are of 14 m; all resolved. Fine object.

 
John Herschel, General Catalogue: - GC 4173 = h 3624 = M80.
RA 16h 8m 41.9s, NPD 112d 37' 34.1" (1860.0) [Right Ascension and North Polar Distance]
!!!; Glob. Cl.; vB; L; vmbM (var*); rrr; st 14. 2 observations by W. & J. Herschel.
Magnificient; globular cluster; very bright; large; very much brighter toward the middle (where there is a variable star [probably the nova]); well resolved; stars of 14th magnitude.
Remark: 4173. h 3624 = M. 80. This is Pogson's globular cluster, with a variable star in the centre, for whose most singular history see the Monthly Notes of the R. Ast. Soc. xxi. pp. 32, 33, by Mr. Pogson. Mr. P. in that statement says that Sir J. Herschel (among others mentioned) had described it as either "cometary" or "nebulous." This is incorrect. In both my observations of this object it stands described as a globular cluster, all completely resolved into stars.
 
John Louis Emil Dreyer: NGC 6093 = GC 4173 = h 3624; M 80.
RA 16h 8m 42s, NPD 112d 37.5' (1860.0) [Right Ascension and North Polar Distance]
!! Glob. Cl., vB, L, vmbM (var*), rrr, st 14; = M80
Very remarkable globular cluster, very bright, large, very much brighter toward the middle (where there is a variable star [probably the nova]), well resolved, stars of 14th magnitude.
Remark: 6093. M 80. In this well-resolved globular cluster Auwers saw a new star of the 7th mag on May 21, 1860 (A.N. 1267 and 2715), which was also found by Pogson on the 28th, and remained visible until about June 10. This phenomenon bears a close resemblance to the "new star" in the Andromeda nebula in 1885 [SN 1885].
 
Heber Doust Curtis: - [Descriptions of 762 Nebulae and Clusters photographed with the Crossley Reflector. Publ. Lick Obs., No. 13, Part I, p. 9-42]
NGC 6093, RA=16:11.5, Dec=-22:44. Small, bright globular cluster; the diameter of the brighter part is 3'. 5 s.n.
 
Camille Flammarion: - [Le Stelle e le Curiosità del cielo pagg. 412 - 414] - " ... Una curiosità tutta speciale esiste a mezza via tra a e b: è una nebulosa in forma di nucleo cometario (M80): Guglielmo Herschel la considerava come l'ammasso stellare il più ricco, il più condensato di tutto il Firmamento. L'agglomerazione è pallida, ma la luce che progressivamente s'intensifica verso il centro rivela un vero formicajo di soli. Questo ammasso è preceduto, un mezzo grado al nord, da una stella di 8a grandezza (P.XVI, 17), ma più vicino,, 36s all'est, trovasi la variabile R ed un po' più a nord di questa l'altra variabile S, mentre nella nebulosa medesima (ma probabilmente al di qua di essa) trovasi la variabile T, la quale, nel 1860, offerse il singolare spettacolo di salire improvvisamente alla 7a. grandezza ridiscendendo quindi in meno di un mese, al primitivo suo languore. Questa regione è la sede di importanti metamorfosi, e sarebbe quindi desiderabile che essa fosse assiduamente sorvegliata dagli astrofili che dimorano nel mezzodì della Francia, in Italia od in Algeria..."
 
 
 
 
 
       
 
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