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Al di la della Luna; Beyond the Moon; Astrophotography; Astrofotografia; Danilo Pivato
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The Analysis of Frame
 

L'inquadratura della fotografia eseguita con il rifrattore Pentax SDUF II F = 400mm di focale f/4,0 con il ccd SBIG ST-10XME, orientata con il Nord in alto e l'Est a sinistra è tagliata in diagonale dal piano dell'Equatore Galattico, pertanto abbraccia un'interessante porzione della Via Lattea invernale proiettata verso la costellazione dell'Auriga. Tutte le parti più scure rispetto al fondo nelle mappe che sono riprodotte in negativo, sono deboli nebulosità, emerse per la lunghezza delle pose e per la sensibilità spettrale del ccd coincidente con la frequenza di emissione delle stesse deboli nebulosità. La stella più luminosa si trova presso il bordo superiore occidentale ed è la:

 

SAO 58182 - Star in Association in Auriga ; HD 36499; AG+34 592; TYC 2412-781-1; GSC 02412-00781; ROT 841; UBV 5334; HIP 26071; GC 6868; BD+34 1083; --- [field: 1,9° x 2,8°] - Mag. Limite: 17.8^ - 18.0^ (b) - Fonte: USNO A2 --- Object Coordinates: RAJ2000.0: 05h 33m 38.21s - Dec J2000.0: +34° 43' 32.06" [SIMBAD] - Magnitudine: +6.43^ (b); +6.26 ^ (v), --,-^ (r) - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: --,-' x --,-' [] - Position Angle: ---° - Object Classification: ---.- Redshift z(~) V (Km/s): 0.000020 - Spectrum: A3IV C

E' la stella più luminosa dell'inquadratura, si trova a circa 47,5' in direzione NO dall'ammasso galattico M36.

V* V431 Aur - Eruptive Irregular Gamma Cas type in Auriga: GSC 02412-00277; BD+34 1113; AG+34 608; HIP 26354; SAO 58247; ALS 8453; MWC 502 --- [field: 1,9° x 2,8°] - Mag. Limite: 17.8^ - 18.0^ (b) - Fonte: USNO A2 --- Object Coordinates RAJ2000.0: 05h 36m 42.30s - Dec J2000.0: +34° 12' 05.94" [SIMBAD] - Magnitudine: 9.14^ (b); +9.14^ (v), --,-^ (r) [SIMBAD] - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: ---' x ---' [DSS - POSS2] - Position Angle: ---° - Object Classification: EA --- Redshift z(~) V (Km/s): 0.000050 - Spectrum: B2Ve [AAVSO]

Il range di magnitudine di questa stella variabile è pari a: 8,94^ - 9,24^ V. Al seguente link è reperibile la AAVSO Chart per definire la posizione della variabile. E' questa una variabile eruttiva irregolare del tipo Gamma Cassiopeia. Dai recenti studi sembra che questo tipo di variabili ruotano molto rapidamente su se stesse formando anelli o dischi equatoriali

V* EH Aur - Long-Period variable star in Auriga: GSC 02412-00629; AN 42.1936; IRAS 05304+3434; AAVSO 0527+34 --- [field: 1,9° x 2,8°] - Mag. Limite: 17.8^ - 18.0^ (b) - Fonte: USNO A2 --- Object Coordinates RAJ2000.0: 05h 33m 47.09s - Dec J2000.0: +34° 36' 22.37" [SIMBAD] - Magnitudine: 14.0^ (b); +-.--^ (v), --,-^ (r) [SIMBAD] - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: ---' x ---' [DSS - POSS2] - Position Angle: ---° - Object Classification: M6 --- Redshift z(~) V (Km/s): -.------ - Spectrum: M6 [AAVSO]

Il range di magnitudine di questa stella variabile è pari a: 14,0^ - 15,0^ V, per un periodo stimato di: 86 giorni (AAVSO) Al seguente link è reperibile la AAVSO Chart per definire la posizione della variabile. Variabile gigante lenta irregolare di tipo spettrale M è stata studiata in tempi recenti da: P. R. Wozniak, S. J. Williams, W. T. Vestrand e V. Gupta A.J. 128, 2965, 2004.

V* OW Aur - Slow Irregular Variable star in Auriga: SVS 2145; C* 367; Case 113; 2MASS J05350146+3350595; CGCS 991; Fuen C 79 --- [field: 1,9° x 2,8°] - Mag. Limite: 17.8^ - 18.0^ (b) -Fonte: USNO A2 - Object Coordinates RAJ2000.0: 05h 35m 01.45s - Dec J2000.0: +33° 50' 59.65" [SIMBAD] - Magnitudine: 12.3^ (b); +-.--^ (v), --,-^ (r) [SIMBAD] - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: ---' x ---' [DSS - POSS2] - Position Angle: ---° - Object Classification: --- Redshift z(~) V (Km/s): 0.000127 --- Spectrum: C [AAVSO]

l range di magnitudine di questa stella variabile è pari a: 12,3^ - 13,6^ (v), Al seguente link è reperibile la AAVSO Chart per definire la posizione della variabile.

M 36 - Open (galactic) Cluster in Auriga: - NGC 1960; OCl 445; Cr 71; Mel 37; C 0532+341; Lund 191; h 358; GC 1166; [KPR2004b] 78; [KPS2012 MWSC 0594 --- [field: 1,9° x 2,8°] - Mag. Limite: 17.8^ - 18.0^ (b) - Fonte: USNO A2 --- Object Coordinates RAJ2000.0: 05h 36m 18.0s - Dec J2000.0: +34° 08' 24.0" [SIMBAD] - Magnitudine: 6.09^ (b); +6.3^ (v), --,-^ (r) - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: 15,0' x 15,0' [WIKIPEDIA] - Position Angle: ---° - Object Classification: l3m .--- Redshift z(~) V (Km/s): 0.000004 - Spectrum: ---

M36 è un ammasso di stelle galattico che occupa una posizione piuttosto centrale all'interno del grande pentagono formato dalle stelle più brillanti della costellazione dell'Auriga e, insieme agli altri due ammassi - consecutivamente elencati nel catalogo di Messier - è il primo dei tre ammassi più luminosi situati nella parte meridionale della costellazione dell'Auriga (gli altri due sono M37 e M38). E' risaputo fin dal 1984 che tutti e tre questi ammassi furono osservati per la prima volta da Giovanni Battista Hodierna (1597-1660), un astronomo italiano che li vide prima del 1654, come sottolineato da Kenneth Glyn Jones, un astrofilo inglese editore della Webb Society, appassionato di storia dell'Astronomia e tra i maggiori competenti dei manoscritti di Charles Messier (http://www.messier.seds.org/m-ref.html#kgj). Egli infatti definì una volta per tutte la scoperta di M36 e degli altri due ammassi dell'Auriga ad Hodierna, mentre declinò ad una semplice riscoperta quella fatta dall'astronomo francese Le Gentil effettuata nel 1749, sino ad allora lo scopritore ufficiale. Messier osservò M36 la notte fra il due e il tre aprile del 1764 inserendolo nel suo famoso catalogo. Composto prevalentemente da circa 60 membri, ugualmente distanti da noi 4100 a.l., le stelle di M36 sono sparse in un intervallo di luminosità compreso tra la +9,0^ e la +14,0^ magnitudine, con la stella più brillante di 8,79^ (v) magnitudine e tipo spettrale B2. Pertanto l'elenco degli astri è suddiviso da: 10 stelle più luminose della 10^ magnitudine, mentre fino alla 14^ magnitudine se ne contano ben 178!

In un piccolo rifrattore da 6cm di diametro è facilmente visibile in quanto si possono vedere circa 20 stelle, incluse le cinque più luminose presso il lato di NE. Invece per osservare visualmente tutte le stelle che compongono l'ammasso occorre un telescopio di almeno 30cm di diametro e un cielo scuro e trasparente. Con il Takahashi Mewlon300 per mezzo di un oculare Tele Vue Panopic da 41mm a x87 ingrandimenti dal cielo di Forca Canapine (PG) posto all'altitudine di quasi 1600 metri, alla fine di agosto 2014 durante un intervallo obbligato nel bel mezzo di un'intensa sessione fotografica, puntai M36 per una rara osservazione visuale. Ricordo ancora come in quella circostanza ne approfittai perchè dovetti smontare il ccd per risolvere alcuni problemi di condensa sul sensore. Non presi appunti per quello che vidi, ma ricordo bene l'episodio. La definizione che J. L. E. Dreyer riporta nel suo famoso catalogo (New General Catalogue) sull'ammasso stellare M36 è la seguente: Cl, B, vL, vRi, lC, st 9...11 sc; = M36 (vedere più sotto). Mentre nella successiva versione rivista ed aggiornata del catalogo RNGC di J. W. Sulentic & W. G. Tifft nella quarta ristampa del 1977 viene riportata una nota aggiuntiva al nostro ammasso stellare: HO, R 9, M36.

Fotograficamente M36 è un ammasso galattico facile da documentare con qualsiasi strumento dato si riesce ad ottenere una buona immagine vista la sua relativa luminosità. Essendo però piuttosto piccolo come dimensioni apparenti occorrono focali almeno da 300mm per consentire una sufficiente separazione delle stelle principali. Se poi il cielo è abbastanza buio e il FOV sul lato maggiore è almeno di 2°, è possibile inquadrare nello stesso campo dell'ammasso, come d'altronde realizzato per mezzo dell'immagine sopra proposta, diverse nebulose brillanti, di tipo emittenti in H-Alpha ed oscure che circondano tutta l'area di M36. Infatti ad 1° Ovest dell'ammasso galattico troviamo la nebulosa brillante NGC 1931. Se poi si avesse l'accortezza di eseguire una profonda immagine con flitri a banda stretta in H-alpha, si documenteranno diverse deboli nebulose di fondo, appena accennate nella foto che riempiono totalmente l'inquadratura.

AFGL 5142 Cluster - Cluster of Stars in Auriga: - [BDB2003] G174.19-00.07; [CSS93] IRAS 05274+3345 Cluster --- [field: 1,9° x 2,8°] - Mag. Limite: 17.8^ - 18.0^ (b) - Fonte: USNO A2 --- Object Coordinates RAJ2000.0: 05h 30m 46.0s - Dec J2000.0: +33° 47' 54" [SIMBAD] - Magnitudine: -.--^ (b); +--.-^ (v), --,-^ (r) - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: ---- - Position Angle: ---° - Object Classification: .--- Redshift z(~) V (Km/s): - Spectrum: ---

Regione attiva con diverse stelle in formazione e con, nelle immediate vicinanze, un oggetto Herbig-Haro classificato con la sigla: HH 190, caratterizzata da un fitto concentramento di Young Stellar Object (YSO). Questa piccola regione di formazione stellare AFGL 5142 contiene un Outflow bipolare estremamente ampio con emissione a bassa velocità. Purtroppo per via della bassa risoluzione di questa scala l'oggetto non risulta visibile. In ogni caso rimane un oggetto da monitorare.

NGC 1931 - Low-mass cluster within Bright Nebula in Auriga: Cederblad 49; LBN 810; SH2 - 237; H261; Cr 68; OCl 441; Stock 9; WB89 653; C 0528+342; Min 1-81; RAFGL 5144 --- [field: 1,9° x 2,8°] - Mag. Limite: 17.8^ - 18.0^ (b) - Fonte: USNO A2 --- Object Coordinates RAJ2000.0: 05h 31m 22.8s - Dec J2000.0: +34° 13' 59" [SIMBAD] - Magnitudine: -.--^ (b); +10.1^ (v) [SIMBAD], --,-^ (r) - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: 3' x 4' [DSS - POSS2] - Position Angle: ---° - Object Classification: --- --- Redshift z(~) V (Km/s):-.----- - Spectrum: ----- [SIMBAD]

Nebulosa ad emissione e a riflessione con annesso ammasso stellare è situata a circa 1° Ovest dall'ammasso galattico M36. Soprannominata come "Miniature Version of the Orion Nebula" dato che con la più grande gemella condivide diverse caratteristiche fisiche e di aspetto. Nella sua parte più brillante contiene una versione più piccola del famoso ammasso stellare Trapeziium che appare di 10^ magnitudine. L'insieme del complesso (ammasso+nebulosa) misurano apparentemente poco più di 3' d'arco, mentre la distanza dalla Terra è stimata in circa 7000 a.l. Per osservare visualmente sia il piccolo ammasso che la nebulosa occore un telescopio da almeno 8".

B 226 - Dark Cluod (nebula) in Auriga: - Barnard 226; [DB2002b] G174.94+0.88; [field: 1,9° x 2,8°] - Mag. Limite: 17.8^ - 18.0^ (b) - Fonte: USNO A2 --- Object Coordinates RAJ2000.0: 05h 36m 36.0s - Dec J2000.0: +33° 42' 00" [SIMBAD] - Magnitudine: -.--^ (b); +--.-^ (v), --,-^ (r) - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: ---- - Position Angle: 20x20x90' - Object Classification: .--- Redshift z(~) V (Km/s): - Spectrum: ---

Nebulosa oscura poco conosciuta e fotografata di E. E. Barnard che è stata inserita nel suo secondo catalogo con la seguente succinta descrizione: "Dark spot; diam. 17' : S of M36" presente nella lastra n.7 in prossimità del bordo ovest denominata: Region of the cluster Messier 37 in Auriga. Nello Sky Catalogue 2000.0 Vol.2 di A. Hirsheld & R. Sinnott, non ne viene fatto alcun accenno e ne è stata inserita nel corrispettivo catalogo. mentre invece è disegnata nell'Uranometria 2000 Deep Sky Atlas di Tirion, Rappaport & Remaklus nella tavola 59: Esclusa nella vecchia edizione dell'Uranometria 2000.0 Vol.1 Tav. 97-98. Il Millennium Star Atlas di R. Sinnott & M.A.C. Perryman è invece ben disegnata seguendo la reale forma apparente nella Tavola 113. La nebulosa di Barnard B226 è disegnata persino nel recente "Intertellarum Deep Sky Atlas di R. Stoyan & S. Schurig nella Tav. 37.. Grande assenza nel Tirion Sky Atlas 2000.0 Tav. 5 e nel TriAtlas II edizione di J. Ramon Torres & C. Skelto Tav C159. Nessun accenno descrittivo e ne di riferimenti negli Annals of the Deep Sky di J. Kanipe & D. Webb e nella trilogia del Burnham's Celestial Handbook. La nebulosa oscura vista in fotografia non appare totalmente priva di stelle, anzi; in immagini piuttosto profonde si notano diverse stelle deboli (13,0^-17,0^ mag.) con, in particolare nella parte alta della dark nebula, una stella di 10,4^ magnitudine

 

 

History of Observation and description of the M36:
 
Discovered by Giovanni Batista Hodierna before 1654.
Independently rediscovered by Le Gentil in 1749
 
 
Charles Messier: M36 - September 2, 1764. 36. 5h 20m 47s (80d 11' 42") +34d 08' 06"
Cluster of stars in Auriga, near the star Phi: with an ordinary telescope of 3.5 foot [FL] one has pain to distinguish the stars, the cluster contains no nebulosity. Its position determined from Phi [Aurigae]. (diam. 9')

[Mem. Acad. for 1771, p. 449 (first Messier catalog)]
In the night of September 2 to 3, 1764, I have determined the position of a star cluster in Auriga, near the star Phi of that constellation. With an ordinary [non-achromatic] refractor of 3 feet & a half, one has difficulty to distinguish these small stars; but when employing a stronger instrument, one sees them very well; they don't contain between them any nebulosity: their extension is about 9 minutes of arc. I have compared the middle of this cluster with the star Phi Aurigae, & I have determined its position; its right ascension was 80d 11' 42", & its declination 34d 8' 6" north.
[p. 457] 1764.Sep. 2. RA: 80.11.42, Dec: 34. 8. 6.B, Diam: 0. 9. Cluster of stars in Auriga, near the star Phi of that constellaiton: they are not mixed with any nebulosity.

Johan Elert Bode: Bode 12.: A cluster of small stars below No. 9' (M38)

Johann Gottfried Koehler: Koehler No. 10

Between x and w (according to Doppelm[ayer]) of Auriga.

Guillaume Le Gentil: "An improperly-called nebula... above the northern horn of Taurus. It requires a telescope of 12 feet to show that it consists only stars"

Caroline Lucretia Herschel: October 13, 1782. Observed "a nebula below Phi Aurigae." This may be M36, M37, or M38

Frederick William Herschel: [Unpublished Observations of Messier's Nebulae and Clusters. Scientific Papers, Vol. 2, p. 653]
1794, Oct. 28. 7 feet reflector. With 120, a pretty rich cluster of small [faint] stars, seems to have many more than are visible, very small [faint].

John Frederick William Herschel: (1833) h 358. h 358 = M36.
Sweep 42 (January 5, 1827)
RA 5h 24m 56.5s, NPD 55d 57' 52" (1830.0) [Right Ascension and North Polar Distance]
A coarse straggling cl which fills the field; a v pretty object; place B * in M.
A coarse straggling cluster which fills the field; a very pretty object; the place is that of a bright star in the middle [of the cluster].

Sweep 51 (January 22, 1827)
RA 5h 24m 65.5s, NPD 55d 59' 24" (1830.0)
Rich; B; straggling stars; place of a D * h 368 whose place in my 2nd Catal is set down very erroneously by a mistake of copying.
Rich; bright; straggling stars; place of a double star, h 368, whose place in my 2nd Catalogue is set down very erroneously by a mistake of copying.

Sweep 105 (November, 1827)
RA 5h 24m 70.4s, NPD 55d 59' 16" (1830.0)
A considerably rich cl of L st 9...11 m; fills the field. The chief * is double.
A considerably rich cluster of large [bright] stars of 9th to 11th magnitude; fills the field. The chief star is double.

Henrich Lous d'Arrest: Extremely rich and elegant cluster. From the centre many swirls are arranged in three tight spirals
William Henry Smyth: CCXIV [214]. M36
CCXIV. 36 M. Aurigae.
AR 5h 25m 44s, Dec N 34d 01'.9
Mean Epoch of Observation: 1836.71 [September 1836]
Position 308d.7 (w 5), Distance 12".0 (w 1)
A neat double star in a splendid cluster, on the robe below the Waggoner's left thigh, and near the centre of the Galaxy stream. A [mag] 8 and B 9, both white; in a rich though open splash of stars from the 8th to the 14th magnitudes, with numerous outliers, like the device of a star whose rays are formed by very small stars. This object was registered by M. [Messier] in 1764; and the double star, as H. [John Herschel] remarks, is admirably placed, for future astronomers to ascertain whether there be internal motion in clusters. A line carried from the central star in Orion's belt, through Zeta Tauri, and continued about 13deg beyond, will reach the cluster, following Phi Aurigae by about two degrees.
John Herschel, General Catalogue: GC 1166 - GC 1166 = h 358 = M36.
RA 5h 27m 3.1s, NPD 55d 57' 28.2" (1860.0) [Right Ascension and North Polar Distance]
Cl; B; vL; vRi; lC; st 9...11 sc 9 observations by W. & J. Herschel.
Cluster; bright; very large; very rich; little compressed; stars from 9th to 11th magnitude scattered.

John Louis Emil Dreyer: NGC 1960

NGC 1960 = GC 1166 = h 358; Legentil, M 36.
RA 5h 27m 3s, NPD 55d 57.5' (1860.0) [Right Ascension and North Polar Distance]
Cl, B, vL, vRi, lC, st 9...11 sc; = M36
Cluster, bright, very large, very rich, little compressed, stars from 9th to 11th magnitude scattered.

Camille Flammarion: Non accennato nel: Les Etoiles et les Curiosites du Ciel
       
 
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