Al di la della Luna; Beyond the Moon; Astrophotography; Astrofotografia; Danilo Pivato |
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Photo: Danilo Pivato © Copyright: - Images & texts 2019 - All rights reserved |
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The Analysis of Frame
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L'inquadratura della fotografia eseguita con il teleobiettivo Nikon da 300mm di focale f/2,8 @ f/5,6 con il ccd SBIG ST-10XME, orientata con il Nord in alto e l'Est a sinistra è tagliata in diagonale dal piano dell'Equatore Galattico, pertanto abbraccia un'interessante porzione della Via Lattea invernale proiettata verso la costellazione dell'Auriga. Tutte le parti più scure rispetto al fondo nelle mappe che sono riprodotte in negativo, sono deboli nebulosità, emerse per la lunghezza delle pose e per la sensibilità spettrale del ccd coincidente con la frequenza di emissione delle stesse deboli nebulosità. La stella più luminosa si trova presso il bordo occidentale ed è la: | |||
Phi Aurigae - Star - in Auriga - 24 Aur; HD 34 1048; SAO 58051; AG+34 571; TYC 2411-2462-1; WDS J05276+3429A --- [field: 1,9° x 2,8°] - Mag. Limite: 17.8^ - 18.0^ (b) - Fonte: USNO A1 --- Object Coordinates: RAJ2000.0: 05h 27m 39s - Dec J2000.0: +34° 28' 33" [SIMBAD] - Magnitudine: 6.47^ (b); +05.06 ^ (v), --,-^ (r) - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: --,-' x --,-' [] - Position Angle: ---° - Object Classification: ---.-Redshift z(~) V (Km/s): 0.000102 - Spectrum: K3IIIFe1 E' la stella più luminosa dell'inquadratura, si trova prospetticamente proiettata sulla regione nebulare di IC 417, assai ben più lontana, infatti la stella si trova a 401 a.l., contro i 7500 a.l. della nebulosa. Phi Aurigae è una gigante arancione di 5,06^ magnitudine, con magnitudine assoluta di -0,38 e velocità radiale in allontanamento dal Sistema Solare. |
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V* V610 Aur - Eclipsing binary of Algol type in Auriga: GSC 02407-00767; HD 244128; ALS 8408; LS V+33 038; TYC 2407-767-1; UCAC4 618-024421 --- [field: 1,9° x 2,8°] - Mag. Limite: 17.8^ - 18.0^ (b) - Fonte: USNO A1 --- Object Coordinates RAJ2000.0: 05h 30m 01.9s - Dec J2000.0: +33° 24' 06" [SIMBAD] - Magnitudine: 10.7^ (b); +10.5^ (v), 10,5^ (r) [SIMBAD] - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: ---' x ---' [DSS - POSS2] - Position Angle: ---° - Object Classification: EA --- Redshift z(~) V (Km/s):-.----- - Spectrum: B5 [AAVSO]
Il range di magnitudine di questa stella variabile è di 10,75^ - 11,07^ R1 con un periodo di variazione equivalente a 1,6192 d. Al seguente link è reperibile la AAVSO Chart per definire la posizione della variabile. E' immersa nella nebulosa a riflessione GN 05.26.7 |
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M 36 - Open (galactic) Cluster in Auriga: - NGC 1960; OCl 445; Cr 71; Mel 37; C 0532+341; Lund 191; h 358; GC 1166; [KPR2004b] 78; [KPS2012 MWSC 0594 --- [field: 1,9° x 2,8°] - Mag. Limite: 17.8^ - 18.0^ (b) - Fonte: USNO A1 --- Object Coordinates RAJ2000.0: 05h 36m 18.0s - Dec J2000.0: +34° 08' 24.0" [SIMBAD] - Magnitudine: 6.09^ (b); +6.3^ (v), --,-^ (r) - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: 15,0' x 15,0' [WIKIPEDIA] - Position Angle: ---° - Object Classification: l3m .--- Redshift z(~) V (Km/s): 0.000004 - Spectrum: --- M36 è un ammasso di stelle galattico che occupa una posizione piuttosto centrale all'interno del grande pentagono formato dalle stelle più brillanti della costellazione dell'Auriga e, insieme agli altri due ammassi - consecutivamente elencati nel catalogo di Messier - è il primo dei tre ammassi più luminosi situati nella parte meridionale della costellazione dell'Auriga (gli altri due sono M37 e M38). E' risaputo fin dal 1984 che tutti e tre questi ammassi furono osservati per la prima volta da Giovanni Battista Hodierna (1597-1660), un astronomo italiano che li vide prima del 1654, come sottolineato da Kenneth Glyn Jones, un astrofilo inglese editore della Webb Society, appassionato di storia dell'Astronomia e tra i maggiori competenti dei manoscritti di Charles Messier (http://www.messier.seds.org/m-ref.html#kgj). Egli infatti definì una volta per tutte la scoperta di M36 e degli altri due ammassi dell'Auriga ad Hodierna, mentre declinò ad una semplice riscoperta quella fatta dall'astronomo francese Le Gentil effettuata nel 1749, sino ad allora lo scopritore ufficiale. Messier osservò M36 la notte fra il due e il tre aprile del 1764 inserendolo nel suo famoso catalogo. Composto prevalentemente da circa 60 membri, ugualmente distanti da noi 4100 a.l., le stelle di M36 sono sparse in un intervallo di luminosità compreso tra la +9,0^ e la +14,0^ magnitudine, con la stella più brillante di 8,79^ (v) magnitudine e tipo spettrale B2. Pertanto l'elenco degli astri è suddiviso da: 10 stelle più luminose della 10^ magnitudine, mentre fino alla 14^ magnitudine se ne contano ben 178! In un piccolo rifrattore da 6cm di diametro è facilmente visibile in quanto si possono vedere circa 20 stelle, incluse le cinque più luminose presso il lato di NE. Invece per osservare visualmente tutte le stelle che compongono l'ammasso occorre un telescopio di almeno 30cm di diametro e un cielo scuro e trasparente. Con il Takahashi Mewlon300 per mezzo di un oculare Tele Vue Panopic da 41mm a x87 ingrandimenti dal cielo di Forca Canapine (PG) posto all'altitudine di quasi 1600 metri, alla fine di agosto 2014 durante un intervallo obbligato nel bel mezzo di un'intensa sessione fotografica, puntai M36 per una rara osservazione visuale. Ricordo ancora come in quella circostanza ne approfittai perchè dovetti smontare il ccd per risolvere alcuni problemi di condensa sul sensore. Non presi appunti per quello che vidi, ma ricordo bene l'episodio. La definizione che J. L. E. Dreyer riporta nel suo famoso catalogo (New General Catalogue) sull'ammasso stellare M36 è la seguente: Cl, B, vL, vRi, lC, st 9...11 sc; = M36 (vedere più sotto). Mentre nella successiva versione rivista ed aggiornata del catalogo RNGC di J. W. Sulentic & W. G. Tifft nella quarta ristampa del 1977 viene riportata una nota aggiuntiva al nostro ammasso stellare: HO, R 9, M36. Fotograficamente M36 è un ammasso galattico facile da documentare con qualsiasi strumento dato si riesce ad ottenere una buona immagine vista la sua relativa luminosità. Essendo però piuttosto piccolo come dimensioni apparenti occorrono focali almeno da 300mm per consentire una sufficiente separazione delle stelle principali. Se poi il cielo è abbastanza buio e il FOV sul lato maggiore è almeno di 2°, è possibile inquadrare nello stesso campo dell'ammasso, come d'altronde realizzato per mezzo dell'immagine sopra proposta, diverse nebulose brillanti, di tipo emittenti in H-Alpha ed oscure che circondano tutta l'area di M36. Infatti ad 1° Ovest dell'ammasso galattico troviamo la nebulosa brillante NGC 1931, e ancora oltre, sempre nella stessa direzione ma a circa 1,7°, la regione HII ionizzata di IC 417, entrambe trattate più sotto. Se poi si avesse l'accortezza di eseguire una profonda immagine con flitri a banda stretta in H-alpha, si documenteranno diverse deboli nebulose di fondo, appena accennate nella foto che riempiono totalmente l'inquadratura. |
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Kronberger 1 - Open (galactic) Cluster in Auriga: Cl Alicante 12; DSH J0528.3+3446; [KPS2012] MWSC 0555 --- [field: 1,9° x 2,8°] - Mag. Limite: 17.8^ - 18.0^ (b) - Fonte: USNO A2 --- Object Coordinates RAJ2000.0: 05h 28m 21.0s - Dec J2000.0: +34° 46' 30" [SIMBAD] - Magnitudine: -.--^ (b); +--.-^ (v), --,-^ (r) - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: 3' x 3' - Position Angle: ---° - Object Classification: IV3p --- Redshift z(~) V (Km/s): - Spectrum: --- E' un piccolo ammasso di stelle situato a poco più di 22' d'arco, direzione NNE, dalla nebulosa IC 417. Composto da circa 20 stelle tutte ammassate in poco meno di 2' d'arco la sua stella più luminosa è di mag. 10.5^ (v), A questo ammasso galattico è stato dedicato un intero papero recuperabile sul SAO/NASA ADS dal titolo: "Fundamental Parameters of the Open Cluster Kronberger 1 di S. Sujtha, K. Kriishna Kumar & S. Komala del Birla Institute of Fundamental Research, in cui sono stati enunciati i parametri fisici fondamentali e la funzione di massa attuale dell'ammasso stellare. Questi risultati hanno indicato che Kronberger 1 è un oggetto adatto per mappare la struttura a spirale della nostra galassia e per comprendere il comportamento della funzione di massa nel disco galattico. Gli autori hanno impiegato il telescopio: Himalayan Chandra Telescope (HCT) di 2 metri di diametrocon con un campionamento telescopio/ccd pari a 0,3"! |
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Stock 8 - Open (galactic) Cluster in Auriga: C0524+343; [KPR2004b] 70; [KPS2012] MWSC 0553 --- [field: 1,9° x 2,8°] - Mag. Limite: 17.8^ - 18.0^ (b) - Fonte: USNO A2 --- Object Coordinates RAJ2000.0: 05h 28m 07.5s --- Dec J2000.0: +34° 25' 42" [SIMBAD] - Magnitudine: ; +--.-^ (v), --,-^ (r) - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: 15' x 15' - Position Angle: ---° - Object Classification:---- --- Redshift z(~) V (Km/s): 0.000021 --- Spectrum: --- Ammasso di stelle immerso nella nebulosa IC 417 |
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Dolidze 20 - Open (galactic) Cluster in Auriga: C 0525+337; Lund 180: OCl 442; [KPS2012] MWSC 0548 --- [field: 1,9° x 2,8°] - Mag. Limite: 17.8^ - 18.0^ (b) - Fonte: USNO A2 --- Object Coordinates RAJ2000.0: 05h 27m 45.1s - Dec J2000.0: +33° 47' 06" [SIMBAD] - Magnitudine: -.--^ (b); +--.-^ (v), --,-^ (r) - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: 05' x 05' - Position Angle: ---° - Object Classification: IV3p --- Redshift z(~) V (Km/s): - Spectrum: --- Si tratta di una dozzina di stelle sparse in circa 5' d'arco, maggiormente concentrate verso la parte occidentale in cui la stella più luminosa brilla di magnitudine 9,6^ (v) [SIMBAD]. Secondo Brent A. Archinal e Steven J. Hynes Dolidze 20 con buona probabiltà non è un ammasso di stelle; nonostante ciò al momento della racolta dati (2019.03) è presente nel database [SIMBAD] con il nome di: C 0525+337. All'interno dell'ammasso è presenta una stella rossastra di 14,7^ magnitudine. Alcuni software planetari (The SkySix con il catalogo Sac) ne riportano una posizione errata, mentre il TriAtlas C - seconda edizione - oltre alla posizione è sbagliato anche il diametro apparente.. |
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AFGL 5142 Cluster - Cluster of Stars in Auriga: - [BDB2003] G174.19-00.07; [CSS93] IRAS 05274+3345 Cluster --- [field: 1,9° x 2,8°] - Mag. Limite: 17.8^ - 18.0^ (b) - Fonte: USNO A2 --- Object Coordinates RAJ2000.0: 05h 30m 46.0s - Dec J2000.0: +33° 47' 54" [SIMBAD] - Magnitudine: -.--^ (b); +--.-^ (v), --,-^ (r) - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: ---- - Position Angle: ---° - Object Classification: .--- Redshift z(~) V (Km/s): - Spectrum: --- Regione attiva con diverse stelle in formazione e con, nelle immediate vicinanze, un oggetto Herbig-Haro classificato con la sigla: HH 190, caratterizzata da un fitto concentramento di Young Stellar Object (YSO). Questa piccola regione di formazione stellare AFGL 5142 contiene un Outflow bipolare estremamente ampio con emissione a bassa velocità. Da monitorare. |
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NGC 1931 - Low-mass cluster within Bright Nebula in Auriga: Cederblad 49; LBN 810; SH2 - 237; H261; Cr 68; OCl 441; Stock 9; WB89 653; C 0528+342; Min 1-81; RAFGL 5144 --- [field: 1,9° x 2,8°] - Mag. Limite: 17.8^ - 18.0^ (b) - Fonte: USNO A1 --- Object Coordinates RAJ2000.0: 05h 31m 22.8s - Dec J2000.0: +34° 13' 59" [SIMBAD] - Magnitudine: -.--^ (b); +10.1^ (v) [SIMBAD], --,-^ (r) - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: 3' x 4' [DSS - POSS2] - Position Angle: ---° - Object Classification: --- --- Redshift z(~) V (Km/s):-.----- - Spectrum: ----- [SIMBAD] Nebulosa ad emissione e a riflessione con annesso ammasso stellare è situata a circa 1° Ovest dall'ammasso galattico M36. Soprannominata come "Miniature Version of the Orion Nebula" dato che con la più grande gemella condivide diverse caratteristiche fisiche e di aspetto. Nella sua parte più brillante contiene una versione più piccola del famoso ammasso stellare Trapeziium che appare di 10^ magnitudine. L'insieme del complesso (ammasso+nebulosa) misurano apparentemente poco più di 3' d'arco, mentre la distanza dalla Terra è stimata in circa 7000 a.l. Per osservare visualmente sia il piccolo ammasso che la nebulosa occore un telescopio da almeno 8". |
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IC 417 - HII (ionized) region in Auriga: LBN 804; Sh2 - 234; LBN 173.46-00.16; --- [field: 1,9° x 2,8°] - Mag. Limite: 17.8^ - 18.0^ (b) - Fonte: USNO A1 --- Object Coordinates RAJ2000.0: 05h 28m 06.0s - Dec J2000.0: +34° 25' 00" [SIMBAD] - Magnitudine: -.--^ (b); +--.-^ (v) [SIMBAD], --,-^ (r) - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: ' x ' [DSS - POSS2] - Position Angle: ---° - Object Classification: --- --- Redshift z(~) V (Km/s):-.----- - Spectrum: ----- [SIMBAD] | |||
GN 05.26.7 - Reflection Nebula in Auriga: Magakian 102; [RK68] 23 --- [field: 1,9° x 2,8°] - Mag. Limite: 17.8^ - 18.0^ (b) - Fonte: USNO A1 --- Object Coordinates RAJ2000.0: 05h 30m 02s - Dec J2000.0: +33° 24' 06" [SIMBAD] - Magnitudine: -.--^ (b); +10.1^ (v) [SIMBAD], --,-^ (r) - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: 4,2' x 2,6' [DSS - POSS2] - Position Angle: ---° - Object Classification: --- --- Redshift z(~) V (Km/s):-.----- - Spectrum: ----- [SIMBAD] Nebulosa a riflessione di cui è difficile reperire dati significativi. Misura apparentemente 4,2' x 2,6' (DSS - POSS2 Blue) con l'asse più lungo orientato NE - SW. Ha l'aspetto di una cometa dove la "coda" sembra affievolirsi all'interno della nebulosa oscura Dobashi H1212. Probabilmente la nebuolosa è illuminata dalla stella variabile V610 Aur una binaria ad eclisse del tipo Algol. La sigla del nome della nebulosa è dovuto all'Atlas of Galactic Nebulae di Neckel e Vehrenberg, un catalogo che raccoglie molte nebulose galattiche.con fotografie tratte dall'immancabile rassegna di tutto il cielo del DSS. |
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History of Observation and description of the M36: | |||
Discovered by Giovanni Batista Hodierna before 1654. Independently rediscovered by Le Gentil in 1749 |
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Charles Messier: M36 - September 2, 1764. 36. 5h 20m 47s (80d 11' 42") +34d 08' 06" Cluster of stars in Auriga, near the star Phi: with an ordinary telescope of 3.5 foot [FL] one has pain to distinguish the stars, the cluster contains no nebulosity. Its position determined from Phi [Aurigae]. (diam. 9') [Mem. Acad. for 1771, p. 449 (first Messier catalog)] |
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Johan Elert Bode: Bode 12.: A cluster of small stars below No. 9' (M38) |
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Johann Gottfried Koehler: Koehler No. 10Between x and w (according to Doppelm[ayer]) of Auriga. |
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Guillaume Le Gentil: "An improperly-called nebula... above the northern horn of Taurus. It requires a telescope of 12 feet to show that it consists only stars" | |||
Caroline Lucretia Herschel: October 13, 1782. Observed "a nebula below Phi Aurigae." This may be M36, M37, or M38 |
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Frederick William Herschel: [Unpublished Observations of Messier's Nebulae and Clusters. Scientific Papers, Vol. 2, p. 653] 1794, Oct. 28. 7 feet reflector. With 120, a pretty rich cluster of small [faint] stars, seems to have many more than are visible, very small [faint]. |
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John Frederick William Herschel: (1833) h 358. h 358 = M36. Sweep 51 (January 22, 1827) Sweep 105 (November, 1827) |
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Henrich Lous d'Arrest: Extremely rich and elegant cluster. From the centre many swirls are arranged in three tight spirals | |||
William Henry Smyth: CCXIV [214]. M36 CCXIV. 36 M. Aurigae. AR 5h 25m 44s, Dec N 34d 01'.9 Mean Epoch of Observation: 1836.71 [September 1836] Position 308d.7 (w 5), Distance 12".0 (w 1) A neat double star in a splendid cluster, on the robe below the Waggoner's left thigh, and near the centre of the Galaxy stream. A [mag] 8 and B 9, both white; in a rich though open splash of stars from the 8th to the 14th magnitudes, with numerous outliers, like the device of a star whose rays are formed by very small stars. This object was registered by M. [Messier] in 1764; and the double star, as H. [John Herschel] remarks, is admirably placed, for future astronomers to ascertain whether there be internal motion in clusters. A line carried from the central star in Orion's belt, through Zeta Tauri, and continued about 13deg beyond, will reach the cluster, following Phi Aurigae by about two degrees. |
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John Herschel, General Catalogue: GC 1166 - GC 1166 = h 358 = M36. RA 5h 27m 3.1s, NPD 55d 57' 28.2" (1860.0) [Right Ascension and North Polar Distance] Cl; B; vL; vRi; lC; st 9...11 sc 9 observations by W. & J. Herschel. Cluster; bright; very large; very rich; little compressed; stars from 9th to 11th magnitude scattered. |
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John Louis Emil Dreyer: NGC 1960 NGC 1960 = GC 1166 = h 358; Legentil, M 36. |
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Camille Flammarion: Non accennato nel: Les Etoiles et les Curiosites du Ciel |
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