Al di la della Luna; Beyond the Moon; Astrophotography; Astrofotografia; Danilo Pivato |
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The Analysis of Frame
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SAO 78038 - Star in Gemini: - HD 41996; ADS 4744 A; AG+24 619; TYC 1881-1595-1; WDS J06093+2426A --- [field: 0,45° x 0,7°] - - - Mag. Limite: 19.7^ - 20.1^ (r) - Fonte: USNO A2 - Object Coordinates: RAJ2000.0 06h 09m 15s - Dec J2000.0 +24° 25' 40.4" [SIMBAD] - Magnitudine: 8.55^ (b); +07.4 ^ (v), --,-^ (r) - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: --,-' x --,-' [] - Position Angle: ---° - Object Classification: ---.-Redshift z(~) V (Km/s): 0.000023 - Spectrum: G0 D E' la stella più luminosa del campo ed anche dell'ammasso galattico M35 |
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M 35 - Open (galactic) Cluster in Gemini: - NGC 2168; OCl 466.0; Cr 82; Mel 41; C 0605+243; Lund 207; h 377; GC 1360; [KPR2004b] 87; [KPS2012 MWSC 0754 --- [field: 0,45° x 0,7°] - - - Mag. Limite: 19.7^ - 20.1^ (r) - Fonte: USNO A2 - Object Coordinates: RAJ2000.0 06h 08m 54.0s - Dec J2000.0 +24° 20' 00.0" [SIMBAD] - Magnitudine: -.-^ (b); +05.1^ (v), --,-^ (r) - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: 28,0' x 28,0' [WIKIPEDIA] - Position Angle: ---° - Object Classification: ---.-Redshift z(~) V (Km/s): 0.000017 - Spectrum: --- M35 è tra i più ricchi e appariscenti ammassi dell'emisfero boreale a poco più di 2° NO della stella rossa di terza grandezza: eta Gem. Si trova quasi sull'equatore galattico, in una zona ricca di oggetti deep-sky appartenenti a diverse categorie, quali: l'ammasso NGC 2158; il resto di supernova IC 443 e, nei pressi del confine con la constellazione di Orion, l'insieme ammasso-nebulosa NGC 2174/5. Escluso quest'ultimo tutti gli altri sono stati rappresentati nell'immagine ottenuta con il teleobiettivo Nikon da 500mm di focale con una fotocamera Nikon full-frame, già proposta e pubblicata in questa pagina qui del sito web. L'ammasso galattico M35 in condizioni ideali può essere percepito anche ad occhio nudo, l'importante è disporre di un cielo buio, trasparente e senza Luna. E' composto da diverse centinaia di stelle (Ake Anders Edvard Wallenquist - astronomo svedese allievo di Östen Bergstrand all'osservatorio di Uppsala - ne ha contate 120 più luminose della 13^ magnitudine) disperse in un'area equivalente a quella della Luna piena (30'). Lo Sky Catalog 2000.0 Vol.2 di A. Hirshfeld & R. W. Sinnott attribuisce 200 stelle, come anche George Robert Kepple & Glen W. Sanner nel Vol.1 del "The Night Sky Observer's Guide; Brent A. Archinal & Steven J. Hynes nella loro opera Star Cluster ne contano 434, mentre nel 1971 Kyle M. Cudworth ne contò addirittura 513 stelle, quali membri propabili. Distante 2700 a.l. (WEBDA), o 2800 a.l., secondo lo Sky Catalog 2000.0, misura linearmente circa 24 anni luce; pertanto la sua densità centrale equivale a 6,21 stelle per parsec cubico. Alcuni autori hanno stimato un diametro maggiore di M35, giungendo addirittura a 46' (Harlow Shapley nel 1930). Robert Trampler classificò M35 come tipo: III 2m. Infine Robert Burnham Jr. dedica quasi 4 pagine all'ammasso galattico (Burnham's Celestial Handbook Vol. 2) illustrate da due fotografie: la prima ottenuta con un telescopio del Lowell Observatory da 13"; la seconda è di David Healy di Manhasset stato di New York, tramite un Celestron di 8". La scoperta di M35 solitamente è attribuita a Philippe Loys de Chéseaux che l'osservò e l'annotò nel 1745, o nel 1746. Indipendentemente però John Bevis lo segnò nella sua opera Uranographia Britannica, completata nel 1750, così che questo astronomo potrebbe averlo individuato ancor prima del de Chéseaux. Su questa probabilità mancano ancora prove definitive. Charles Messier, lo catalogò il 30 agosto 1764, riconoscendo la scoperta di Bevis. Osservato a bassi ingrandimenti si ha una buona visione di M35 il quale apparirà di forma quasi circolare ottenendo, senza alun dubbio, la migliore percezione della distribuzione stellare che è piuttosto uniforme. La stella più luminosa dell'ammasso brilla di magnitudine 7,5^ (v) e ha spettro B3. La descrizione presente nel libro "Webb Society Deep-Sky Observer's Handbook" Vol.3 pag. 72 (copertina verde), si legge che con un telescopio da 20cm di diametro "... contiene più di 20 stelle tra le magnitudini +8,0^ e +9,0^, disposte a forma di delicati anelli ed archi, con numerose stelle più deboli sullo sfondo; una curva di astri a NE termina nella luminosa stella 5 Gem di magnitudine 6^..."; a pagina 73 poi c'è anche un disegnino di K. Glyn Jones eseguito appunto con un 8" a x40 ingrandimenti. Quest'ammasso presenta un diametro apparente compreso tra 25'-30'. Essendo però difficile valutare quali stelle periferiche siano o meno componenti effettivi, negli anni sono state rivendicate diverse misurazioni più o meno attendibili; qualcuno riporta un diametro di 28', altri di 46', altri ancora addirittura 50'. Più plausibile ci sembra però il valore di 30'. La quasi totalità delle stelle contenute in NGC 2168 ha uno spettro compreso tra le classi B3 e G0 con qualche eccezione di alcuni astri di classe K. Vorrei poi segnalare che l'ammasso M35 è stato oggetto di alcuni specifici studi volti alla scoperta di nane bianche al suo interno. Infatti ne sono state scoperte sette ( un'ottava è ancora in corso di verifica), tutte di magnitudini visuali comprese tra la 19,66^ e 21,50^. Tali stelle possono essere identificate nella mappa in alto.secondo la seguente tabella: |
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Tabella delle nane bianche in M35 |
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(*) Stella nana fuori dall'inquadratura | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Kharchenko 1 - Open (galactic) Cluster in Gemini: C 0605+242; [KPS2012] MWSC 0747 ---[field: 0,45° x 0,7°] - - - Mag. Limite: 19.7^ - 20.1^ (r) - Fonte: USNO A2 - Object Coordinates: RAJ2000.0 06h 08m 48.0s - Dec J2000.0 +24° 19' 54.0" [SIMBAD] - Magnitudine: +--.- ^ (b); --.-^ (v), --,-^ (r) - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: -,-' x -,-' [SIMBAD] - Position Angle: ---° - Object Classification: ----.- Redshift z(~) V (Km/s):0.000042 - Spectrum: --- E' un ammasso galattico estremamente sparso e relativamente piccolo inserito all'interno di M35, provvisoriamente chiamato: C 0605+242, senz'altro posto ad una maggiore distanza di M35. Sino a non molto tempo fa non ne conoscevo l'esistenza, ma grazie alla continua consultazione del database SIMBAD ne ho scoperta la catalogazione. E' riportato anche alla pagina corrispettiva (esattamente la numero 251) dell'atlante digitale in formato PDF del Tri Atlas C - 2^ edizione - di José Ramón Torres and Casey Skelton. L'origine di questo peculiare ammasso galattico è dovuto ad un articolo apparso nel catalogo "Open Clusters in All-Sky Catalogue ASCC- 2.5" a cura di N. V. Kharchenko, A. E. Piskunov, S. Röser, E. Schilbach & R. D. Scholz del Main Astronomical Observatory Kiev Ukraine. Obiettivo dello studio è stato quello di identificare tutti gli ammassi galattici e le associazioni stellari selezionati in base al loro movimento comune. Sulla base di questa appartenenza derivano un'insieme uniforme di parametri su questi ammassi, quali: coordinate dell'ammasso; raggio; movimenti propri; velocità radiali; età e distanza. L’oggetto, come accennato, appare di morfologia piuttosto sparsa e di non facile individuazione “a colpo d’occhio”. Tuttavia è stato in seguito confermato in due lavori presentati da W.S. Dias et al. (Astronomy and Astrophysics 389, 871 -2002- aggiornato nel 2007) e da Sidney van den Bergh (The Astronomical Journal 131, 1559 -2006-). Sappiamo che l’ammasso possiede un diametro apparente di 7’,0, si trova ad una distanza dal Sole pari a 2.520 parsecs, ha un’età di circa 8 milioni di anni ed è composto da almeno 40 stelle. |
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NGC 2158 - Open (galactic) Cluster in Gemini: OCl 468; Cr 81; Mel 40; H VI-17; h 375; GC 1351; C 0604+241; Lund 206; [KPS2012] MWSC 0733 --- [field: 0,45° x 0,7°] - - - Mag. Limite: 19.7^ - 20.1^ (r) - Fonte: USNO A2 - Object Coordinates: RAJ2000.0 06h 07m 25.0s - Dec J2000.0 +24° 05' 48.0" [SIMBAD] - Magnitudine: +--.- ^ (b); --.-^ (v), --,-^ (r) - Surface Brightness: --.-^ - Object Size: 4,0' x 4,0' [SIMBAD] - Position Angle: ---° - Object Classification: ----.- Redshift z(~) V (Km/s): 0.000093 - Spectrum: --- Nel campo della fotografia sovrastante, eseguita con il Takahashi BRC250 F= 1268mm f/5,0, a differenza delle precedenti immagini sempre di M35 però ottenute con focali minori, l'inquadratura contiene appena l'ammasso stellare NGC 2158 e, marginalmente, M35. Contenente verosimilmente più di 250 stelle se tale ammasso fosse stato molto più vicino sarebbe di certo un oggetto straordinario. Dista appena 27' in direzione SO da M35, sappiamo però in realtà che dista dalla Terra 16530 a.l. [WEBDA]. Tale grande distanza lo rende però un ammasso galattico di difficile osservazione nei piccoli strumenti; angolarmente esteso appena 6' richiede strumenti impegnativi con alte risoluzione. Si riesce a risolverlo parzialmente con aperture al di sopra di 25cm. Con strumenti di 30cm e con oculari a lungo fuoco, iniziano a mostrere le sue componenti più brillanti che sono di 12^-13^ magnitudine, più una stella di 10.5^ magnitudine in sovrapposizione, lo sfondo dell'ammasso però resta sempre altamente irrisolto e nebuloso. Fotograficamente a questa scala (1,11"/pixel), nonostante si trovi presso l'angolo destro inferiore, NGC 2158 seppur non ancora risolto totalmente appare sempre maestoso oltre con una dominante rossastra. Scoperto da F. W. Herschel nel 1784 tramite il suo riflettore da 18,7" venne, in un primo momento, denominato H VI-17, poi ebbe il numero h375 del primo catalogo di John Herschel ed, infine, il numero GC 1351 nel suo conclusivo General Catalogue. Dreyer lo inserì definitivamente nel suo New General Catalogue con la sigla NGC 2158. All’inizio, data la sua morfologia tondeggiante, venne ritenuto un ammasso globulare (e come tale risultava infatti nell’NGC), ma in realtà si tratta di un ammasso aperto, sebbene piuttosto vecchio, con un’età superiore ad un miliardo di anni. La sua distanza dal Sole è stata stimata in 5.071 parsecs. Il suo diametro apparente si estende per 7’,38 e contiene almeno un migliaio di stelle, 973 delle quali confermate con certezza.In tempi recenti l'ammasso galattico NGC 2158 è stato fatto oggetto di un'approfondita ricerca sulla presenza di stelle variabili ed, in più riprese, ne sono state scoperte ben 97 (https://xxx.lanl.gov/pdf/astro-ph/0402306v1) |
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Stelle variabili nel campo: | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nonostante ci troviamo all’interno del piano della Via Lattea, quindi immersi tra le migliaia di stelle che appartengono alla nostra galassia, nel campo dell'ammasso galattico M35 non vi sono molte variabili. Infatti, come vedremo fra poco, vi sono solamente 4 oggetti contenuti nel GCVS (General Catalogue of Variable Stars), 2 appartenenti all’NSV (New Suspected Variables catalogue) e 5 rilevate in recenti surveys automatizzate. |
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NSV 16783 - Corrispondente alla stella BD +24 1120 ed HD 252199, appartiene all’ammasso aperto M35 ed è stata studiata da F. Rufener e P. Bartholdi nel 1982 (Astronomy and Astrophysics Supplement series 48/3, 503). Si tratta di una calda stella di tipo spettrale A0V e che sembra oscillare attorno alla magnitudine 9,92. l’oggetto è stato rilevato sia dalla NPM2 che dalla 2MASS. |
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NSV 16786 - Anch’essa studiata da Rufener e Bartholdi, corrisponde alla stella PPM 95506 ed HD 252319. Il suo spettro è praticamente identico a quello della NSV 16783 e le sue variazioni, peraltro molto irregolari, si attestano attorno alla magnitudine 9,38^. Prospetticamente è molto vicina alla doppia POU 1050, composta da due stelle di magnitudine 14,6 e 14,8, separate di 8”,4 in angolo di posizione 331°. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
NGC 2158-V57 - Situata all’interno dell’ammasso aperto NGC 2158, è riportata in un catalogo sulle variabili cataclismiche predisposto da R.A. Downes et al. tra il 2001 ed il 2006 (Publications of the Astronomical Society of the Pacific 113, 764 -2001- e segg.), dove la stella viene identificata con la sigla NGC 2158-V57. Si tratta di un oggetto debolissimo, che varia tra le magnitudini 18,6^ e 21,1^, ma che è stato comunque rilevato nell’infrarosso dalla 2MASS. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Posto che, come più volte ribadito, con questa zona del cielo ci troviamo nella regione del piano galattico che gli astronomi chiamano “zona da evitare” o ZOA (Zone Of Avoidance) in quanto il grande spessore galattico che si proietta nella sua direzione impedisce – o quasi - il rilevamento di oggetti extragalattici retrostanti. Così, almeno, stavano le cose fino ad un po’ di anni orsono. (...continua) |
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2MFGC 4961 - Un gruppo di astronomi russi capeggiato da S.N. Mitronova, nel 2004, ha pubblicato il “2MASS- selected Flat Galaxy Catalogue” (2MFGC), contenente 18.020 galassie a disco selezionate dall’Extended Source Catalogue della 2MASS. In tale pubblicazione vengono resi noti, oltre alle coordinate equatoriali, le magnitudini infrarosse J H e K, i rapporti tra gli assi maggiore e minore, gli angoli di posizione ed altri dati. Da tale pubblicazione è stato estratto l’oggetto 2MFGC 4961, che appare prospetticamente molto vicina alla stella tripla TDSC 13974, La galassia si trova prospetticamente poco più a NE della brillante stella tripla SAO 78038 catalogata anche come: TDSC 13974, di magnitudine 7,4^ (v). | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
History of Observation and description of the M35: | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Discovered by Philippe Loys de Chéseaux 1745-46. Independently discovered by John Bevis before 1750. |
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Charles Messier:August 30, 1764. 35. 5h 54m 41s (88d 40' 09") +24d 33' 30" Cluster of very small stars, near the left foot of Castor, at a little distance from the stars Mu & Eta of that constellation [Gemini]. M. Messier has reported its position on the chart of the comet of 1770, Mem. Acad. 1771, pl. VII. Reported in the English Atlas. (diam. 20') [Mem. Acad. for 1771, p. 449 (first Messier catalog)] |
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De Chéseaux: De Ch. No. 12: [with No. 13 = M71] Two others of which I didn't yet determine the positions, one above the northern feet of Gemini, and the other above and very near to Sagitta. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Johan Elert Bode:A nebula between small stars. |
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Frederick William Herschel: [PT 1818, p. 443. Repirnted in: Scientific Papers, Vol. 2, p. 598] The 35th of the Connoissance. [M 35 = NGC 2168] "1794, It is visible to the naked eye as a very small cloudiness." "1783, 1784, 1801, 1813, 7 feet telescope. It is a rich cluster of stars of various sizes." "1806, 10 feet telescope. There is no central condensation to denote a globular form." "1784, 1786, 20 feet telescope. A cluster of pretty compressed large stars." The profundity of this cluster does probably not exceed the 144th order. It is in the milky way. |
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John Frederick William Herschel:: (1833) h 377. h 377 = M35. |
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William Henry Smyth: CCXXXVI [236]. M35. AR 5h 59m 01s, Dec N 24d 21'.3 Mean Epoch of Observation: 1836.80 [September 1836] A cluster, near Castor's right foot, in the Galaxy [Milky Way], discovered and registered by Messier in 1764. It presents a gorgeous field of stars from the 9th to the 16th magnitudes, but with the centre of mass less rich than the rest. From the small [faint]stars being inclined to form curves of three, four, and often with a large [bright] one at the root of the curve, it somewhat reminds one of the bursting of a sky-rocket. Under favorable circumstances this cluster can be distinguished by the naked eye; it therefore may be comparatively near us. It must be sought on the line between Castor and Zeta on the tip of the Bull's southern horn, at exactly one-quarter of the distance from the latter: or a line led from Alpha Leporis through Betelgeuze, and extended 18deg beyond, will strike upon it. This object being so handy to the point assumed by Hipparchus, as the north extreme of the ecliptic,I swept for anything which might be on the actual spot, under the necessary corrections, in AR 6h, and Dec N 23d 27'. After some search, I found a star of 12th magnitude, but too small [faint] for having its place differentiated for any permanent purpose. |
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John Herschel, General Catalogue: GC 1360 - GC 1157 = h 357 = M1. GC 1360 = h 377 = M35. RA 6h 0m 12.5s, NPD 65d 39' 16.9" (1860.0) [Right Ascension and North Polar Distance] Cl; vL; cRi; pC; st 9...16 8 observations by W. & J. Herschel. Cluster; very large; considerably rich; pretty compressed; stars from 9th to 16th magnitude. |
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John Louis Emil Dreyer: NGC 2168 NGC 2168 = GC 1360 = h 377; M 35. |
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Camille Flammarion: |
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