Al di la della Luna; Beyond the Moon; Astrophotography; Astrofotografia; Danilo Pivato | ||||||||
Atlas Coeli 1950.0 by Antonìn Becvar |
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Sky Publishing Corporation - Cambridge 38 - Massachusetts USA - Fourth Enlarged Edition -1962 |
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Previus
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Galactic Clusters (Cumuli Galattici); Globular Clusters (Cumuli Globulares); Planetary Nebulae (Nebulae Planetariae); Extragalactic Nebulae (Nebulae Anagalacticae). Seguono: Diffuse Nebulae (Nebulae Diffusae); Dark Nebulae (Nebulae Obscurae); The Milky Way (Isophota Galactica); Constellation Boundaries (Divisio Constellationum); The Ecliptic (Ecliptica); The Galactic Equator (Aequator Galacticus); Sources for Cosmic Radio Radiation (Radio). Nessuna prefazione e nessuna introduzione caratterizzano l'opera del Becvar. viene presentata soltanto una semplice pagina con le descrizioni massimali e le note bibliografiche sugli oggetti sopra riportati: poi null'altro. Solo e soltanto delle magnifiche tavole a colori dell'atlante. |
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Prendendo spunto dalle stesse parole dell'autore, si citano soltanto le caratteristiche e le referenze per le nebulose diffuse e oscure che sono state riprodotte nell'atlante; le quali sono: The outline of diffuse nebulae larger than 10' and the positions of diffuse nebulae smaller than 10' according to: B.A. Voronvov-VVelyaminov, Gazovye tumannosti i novye zvezdy (Moskva, 1948); - S. Cederblad, Studies of Bright Diffuse Galactic Nebulae (Lund, 1946); - G. A. Sain, V. F. Haze, Atlas diffuznych gazovych tumannostej (Moska, 1952); - V. G. Fesenkov, D. A. Rozkovskij, Atlas gazovo pylevch tumannostej (Akademia nauk Kazachskoj SSR, 1953)
The outline of dark nebulae according to: |
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- S. I. Baeley, The Southern Milky Way (Harvard Annals 72, 1913); - E. E. Barnard, A Photographic Atlas of Selected Regions of the Milky Way (Washington, 1927); - F. E. Ross, M. R. Calvert, Atlas of the Northern Milky Way (Chicago, 1934);
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Per rendersi conto della particolare cura con cui il Becvar ha realizzato suo il atlante, comprese le forme e le posizioni delle nebulose diffuse e oscure, è sufficiente ammirare una o entrambe le immagini sopra riportate che riguardono le Tavole: V e IX. | ||||||||
Due note sull'autore: Bečvář, Antonín nato a Stará Boleslav, Bohemia, (Czech Republic), il 10 giugno 1901, è morto a Brandýs Nad Labem, (Republica Cecoslovacca), il 10 gennaio 1965 - Sebbene Antonín Bečvář abbia sofferto per tutta la vita di una malformazione allo scheletro osseo, ha dato importanti contributi all'astronomia attraverso i suoi programmi di osservazione e alla realizzazione di alcuni atlanti e cataloghi molto dettagliati che ha principalmente sviluppato per supportare i suoi programmi di ricerca. Ha iniziato sistematicamente le osservazioni del cielo notturno con un modesto telescopio da lui stesso costruito nel 1927, sistemato poi nel giardino della sua casa di famiglia. I suoi studi sono stati conseguiti presso l'Univesità di Praga, ma la malattia che lo ha profondamente segnato, lo ha spinto a recarsi sui Monti Alti Tatra della Slovacchia al confine con la Polonia, dove trascorrerà la maggior parte del sua vita. Nel 1937 Bečvář accettò un'impiego come climatologo. Poi nel 1941 fondò l'Osservatorio Astronomico chiamato Skalnaté Pleso (Lago Roccioso) assumendo l'incarico di direttore dal 1943 al 1950. Bečvář è stato un esperto osservatore di meteore, in particolare dello sciame delle Ursidi, e di comete, scoprendo la cometa C/1942 C1 (Whipple-Bernasconi-Kulin) e C/1947 F2 (Bečvář). Oggi il Bečvář è più conosciuto per la realizzazione dei suoi atlanti celesti la cui pubblicazione fu motivata per migliorare le sue ricerche presso l'Osservatorio Skalnaté Pleso rendendosi conto ben presto che nessun altro atlante era stato complitato per le sue specifiche necessità. Nel 1948 completò il suo Atlas Coeli (1950) con 35.000 oggetti in scala di 1° = 0,75cm, oggetto della recensione. Fece seguito nel 1950, il proprio catalogo completo di 12.000 oggetti selezionati apparsi sull'Atlas Coeli (1950). Dal 1958 al 1964 produsse tre atlanti spettroscopici (1°= 20cm) intitolati: Atlas Borealis, Atlas Eclipticalis e Atlas Australis. Tali mappe raffigurano stelle sino alla magnitudine limite di 9,0 con sei colori diversi per riportare le rispettive classi spettrografiche | ||||||||
18 Novembre 2017 |
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Titolo: Atlas Coeli 1950.0 |
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Photo: Danilo Pivato © Copyright: - Images & texts 2017 - All rights reserved |
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