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Al di la della Luna; Beyond the Moon; Astrophotography; Astrofotografia; Danilo Pivato
 
 
 
 
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The Analysis of Frame
 
M 83 - Starburst Galaxy: NGC5236; UGCA 366; Southern Pinwheel Galaxy; MCG-05-32-050; ESO 444-81; LEDA 48082; -[field: 0,34° x 0,68°] --- --- Mag. Limite: 21,7^ - 22,0^ (r) - Fonte: --- --- Object Coordinates RAJ2000.0: 13h 37m 00.919s - Dec J2000.0: -29° 51' 56.74" [SIMBAD] --- Magnitudine: 7.52^ (v); 8.11^ (b);  7,21^(r) --- Surface Brightness: --.-^ --- Object Size: 12.9' x 11,5' --- Position Angle: --° --- Object Classification: SAB (s) cD --- Redshift z(~): 0.001733 --- Spectrum: -- Morphological Type: ---

Splendida galassia a spirale con declinazione fortemente australe (-30°) che la rende un soggetto piuttosto difficile, ma non impossibile per coloro i quali non possono disporre di cieli limpidi e bui in prossimità dell'orizzonte. Si trova infatti a breve distanza dal confine che separa le costellazioni dell'Hydra, alla quale appartiene, e del Centaurus. Fotograficamente è superba e ricchissima di dettagli: vista di faccia presenta diverse spirali nelle quali sino ad oggi (2021.07) sono apparse 6 supernove: SN 1923A, la SN 1945B, la SN 1950B, la SN 1957D, la SN 1968L e la SN 1983N:

1923A è stata osservata da C.O. Lampland dell'Osservatorio Lowell quand'era di 14^ magnitudine.
1945B è apparsa il 13 luglio 1945 e ha raggiunto la massima mag 14,2^). Questa supernova è stata rilevata solo nel 1990 da W. Liller su lastre fotografiche scattate presso la stazione di Harvard a Bloemfontein (Sud Africa), e potrebbe .............essere rintracciata dal 13 luglio al 7 agosto (vedi Circolare IAU 5091).
1950B è stata osservata da G. Haro e ha raggiunto la magnitudine 14,5^ nel suo momento massimo,
1957D è stata scoperta da H.S. Gates il 13 dicembre 1957 e raggiunse soltanto una magnitudine 15,0^, era situatat circa 3' NNE del nucleo.
La Supernova 1968L è stata scoperta visivamente dall'astronomo dilettante Jack C. Bennett di Pretoria, Sud Africa, durante la ricerca di comete; questa supernova era di tipo I, Situata a 5" dal nucleo raggiunse le magnitudini da 11 a 12.
1983N è apparso il 3 luglio 1983 ed è diventato luminoso fino a 12,5 mag.

M83 è fra le galassie a spirale più vicine e luminose nel cielo, mentre del catalogo di Messier è la galassia più meridionale. Comunque anche dalla città, aspettando le migliori notti, è possibile riuscire, almeno per una latitudine geografica di +42°, ottenere una discreta immagine della galassia M83, si veda a tal proposito la fotografia di M83 realizzata con un teleobiettivo da 300mm di focale dalla città di Roma! Come sempre l'importante è attendere la notte più trasparente possibile.

M83 fu scoperta nel 1752 da Nicolas-Louis de Lacaille dal Capo di Buona Speranza in SudAfrica il 23 febbraio e vista per la prima volta da C. Messier soltanto 29 anni dopo, nel 1781 dalla sua postazione di Parigi (latitudine 49°). In quell'occasione Messier ebbe da scrivere che " ...era possibile da osservare soltanto con la massima concentrazione..." A causa di questa particolarità M83 nei vecchi cataloghi stilati nel Nord Europa, le stime della magnitudine di questa galassia era sempre considerevolmente sottostimata. Nel catalogo Becvar ad esempio, M83 è stimata di magnitudine 10,1^ contro la reale luminosità di 7,52^ (v). La struttura a spirale della galassia fu notata per la prima volta da William Lassell che la descrisse come una "... three-branched spiral..."

Per avere un inizio di risoluzione in stelle singole di M83 occorre scendere a campionamenti nell'ordine di 0,40" - 0,30" d'arco con relativo seeing. Foto ottenute con il telescopio da 3,6mt dell'ESO alla Silla ne sono una testimonianza. Tuttavia con telescopi amatoriali si ottengono una infinità di dettegli più o meno minuti.

M83 è stata classificato da Gérard de Vaucouleurs come intermedia tra le galassie a spirali normali e barrate, infatti nella sua storica classificazione M83 risulta essere una SAB(s)c. Nell'immagine realizzata con il Takahashi BRC250 sono ben evidenti le braccia a spirale molto ben definite che mostrano un aspetto molto dinamico, sia per la presenza di noduli (regioni HII) e sia per le Associazioni Stellari che tracciano le braccia. I noduli delle regioni HII sono apparentemente nebulose gassose diffuse in cui sono in corso formazioni stellari eccitate da giovani stelle molto calde. Le regioni degli addensamenti stellari rappresentano popolazioni stellari più giovani che si sono formate in breve tempo (cioè alcuni milioni o alcune decine di milioni di anni fa). Tra i bracci a spirale più pronunciati ci sono regioni con meno stelle. Ovvero corsie di polvere scura che seguono la struttura a spirale in tutto il disco della galassia e che possono essere tracciate persino nella regione centrale, in prossimità del nucleo. Le dimensioni apparenti del nucleo si attestano soltanto intorno ai 20" d'arco di diametro. Questo nucleo mostra forti linee di emissione. È composto da una popolazione stellare giallastra più vecchia che domina tutta la regione centrale, estendendosi lungo le strutture definite come barlike.

Questa galassia è stata soprannominata come la "Girandola del Sud". Forma un piccolo gruppo fisico, il gruppo di M83, con la peculiare radiogalassia Centaurus A (NGC 5128) e l'insolita galassia NGC 5253 nel Centaurus. R. Brent Tully elenca anche i seguenti membri presunti (o possibili) più piccoli e più deboli di questo gruppo: NGC 4945, NGC 5102, NGC 5164, NGC 5408, ESO 381-20 (MCG-6-28-017; 1243-33) , ESO 324-24 (MCG-6-30-003; 1324-41), ESO 444-84 (MCG-5-32-000; 1334-27), ESO 325-11 (1342-41), e ESO 383 -87 (MCG-6-30-025; 1346-35).

Per anni, M83 è stata la galassia con la maggior parte delle supernove scoperte, ma di recente NGC 6946 ha superato questo limite e al momento della stesura di questo articolo (marzo 2021), detiene il record attuale con un numero totale di 9. Inoltre, M61 ha ora anche raggiunto e eguagliato il marchio di sei supernovae alla fine del 2008.

Osservazioni a più lunghezza d'onda hanno mostrato che M83 ospita debolissimi aloni e strutture a disco che forniscono informazioni sulla complessa storia sulla formazione della galassia. Ad esempio David Malin & Brian Hadley [Malin, D., & Hadley, B. 1997, PASA, 14, 52] hanno scoperto un debole stellar streem a NO della galassia che fornisce possibili prove di una fusione minore. Questo particolare e debolissimo stellar streem viene talvolta identificato come una singola galassia LEDA 166170. A tal proposito si veda più sotto la voce relativa. Un'altra peculiare caratteristica di M83 è quella di essere circondata da un debole alone circolare avente il diametro di circa 20'

M83 è fra gli oggetti più interessanti deep-sky del cielo australe, ma piuttosto difficile per gli osservatori situati ad alte latitudini (> 50°), come già affermato. È anche piuttosto difficile da individuare in cielo trovandosi in una zona povera di stelle luminose.

 
LEDA 166170 - Stellar Streem: [KK98a] 208; [KK98a] 133346.5-291900 --- [field: 0,34° x 0,68°] --- --- Mag. Limite: 21,7^ - 22,0^ (r) - Fonte: --- --- Object Coordinates RAJ2000.0: 13h 36m 35.5s - Dec J2000.0: -29° 34' 17" [SIMBAD] --- Magnitudine: -.--^ (v); 14.3^ (b);  -,--^(r) --- Surface Brightness: --.-^ --- Object Size: --.-' x --,-' --- Position Angle: --° --- Object Classification: ------ --- Redshift z(~): ------- --- Spectrum: -- Morphological Type: ---
 
A circa 20' Nord dal nucleo di M83 e per un arco con angolo di 35° con direzione Ovest (in pratica dalla stella: TYC 6726-369-1 di magnitudine 11,2^ (v) all'altra stella HD 118268 di magnitudine 9,6^ (v), si estende un debolissimo arco catalogato, in un primo momento, come galassia singola nel catalogo di LEDA, sotto la sigla numerica di LEDA 166170. Non si tratta però di una singola galassia bensì di un debolissimo braccio spirale di M83! il termine corretto è anglofono: Stellar Streem. Questo debole arco è stato fotografato per la prima volta nel corso della Survey analogica del DSS (quindi su emulsione chimica) dal telescopio inglese Schmidt (UKST) e grazie al famoso astronomo David Malin che attraverso la compositazione di diverse lastre fotografiche individuò per primo questa caratteristica della galassia M83 [Malin, D., & Hadley, B. 1997, PASA, 14, 52]. - Ribadisco la difficoltà nel cercare di catturare questo dettaglio di M83; da considerare come una ennesima sfida per il BBO.
 
 
 
 

History of Observation and description of the M83:

Discovered on February 23, 1752 by Nicholas Louis de Lacaille.

Charles Messier: M83. February 17, 1781. 83. 13h 24m 33s (201d 08' 13") -28d 42' 27"
Nebula without star, near the head of Centaurus: it appears as a faint & even glow, but it is difficult to see in the telescope, as the least light to illuminate the micrometer wires makes it disappear. One is only able with the greatest concentration to see it at all: it forms a triangle with two stars estimated of sixth & seventh magnitude: [its position was] determined from the stars i, k and h in the head of Centaurus: M. de la Caille has already determined this nebula. See the end of this Catalog.

Nicholas Louis de Lacaille: Lac. I.6. 13:23:16, -28:35:30
Small nebula, shapeless.
[1763] Observed on February 23, 1752.

Fortin: 1795. [Position marked in Chart 19 and Chart 27.]

Johan Elert Bode: Bode 27.A small misshapen nebula.

Johan Elert Bode: (1782) Centaurus 16.[From: Vorstellung der Gestirne auf XXXIV Kupfertafeln (Introduction to the Stars on 34 Copper Plates), 1782. P. 24, plate 29]
Cen 16, after Lacaille. RA: 201:16 (13:25.1), Dec -28:45. Nebulous patch.

Frederick William Herschel: [SP2 p. 659]
1787, March 15 (Sw. 711). vB. [very bright], a B. [bright] resolvable nucleus in the middle with F. [faint] branches about 5' or 6' long, E. spnf. [extended south preceding (SW) to north following (NE)].
1793 May 5 (Sw. 1041). vB. [very bright], s SBN [suddenly brighter nucleus] with very extensive and vF. [very faint] nebulosity; it more than fills the field, it seems to be rather stronger from sp. [south preceding, SW] to nf. [north following, NE]. It may be ranked among the nebulous stars.

James Dunlop: Dun 628.No. 628. A.R. 13:15: 3, S.P.D. 61: 2 (1827) [Right Ascension and South Polar Distance]
185 Centauri (Bode) is a very beautiful round nebula, with an exceedingly bright well-defined planetary disk or nucleus, about 7" or 8" diameter, surrounded by a luminous atmosphere or chevelure, about 6' diameter. The nebulous matter is rather a little brighter towards the edge of the planetary disk, but very slightly so. I can see several extremely minute points or stars in the chevelure, but I do not consider them as indications of its being resolvable, although I have no doubt it is composed of stars. 5 Observations.

John Herschel, (1847): h 3523 h 3523 = Dun. 628 [= M83].
Sweep 451 (May 8, 1834)
RA 13h 27m 26.1s, NPD 119d 0m 18s (1830.0) [Right Ascension and North Polar Distance]
185 Bode Centauri. E; pos of axis = 55.1deg, which is that of one of two stars involved in it = 10 m. (See fig. 5, Pl. IV.)
185 Bode Centauri. Elongated; position [angle] of axis = 55.1deg, which is that of one of two stars involved in it, of 10 m. (See fig. 5, Pl. IV.)

Sweep 449 (May 5, 1834)
RA 13h 27m 27.9s, NPD 119d 0m 16s (1830.0)
v B; v L; s b M to a centre = a star of 9 m, diam 8", of a resolvable character like a Glob. Cl., surrounded by an immensely L, extremely dilute almost equable light 7' or 8' diam, somewhat oval, and passing with an excessive suddenness into the central light.
Very bright; very large; suddenly brighter toward the middle to a centre resembling a star of 9 m, diameter 8", of a resolvable character like a globular cluster, surrounded by an immensely large, extremely dilute almost equable light 7' or 8' diam, somewhat oval, and passing with an excessive suddenness into the central light.

Sweep 450 (May 6, 1834)
RA 13h 27m 28.5s, NPD 119d 0m 20s (1830.0)
F; v L; E; v s v m b M to a sharp nucleus (ill seen, owing to clouds).
Faint; very large; elongated; very suddenly very much brighter toward the middle to a sharp nucleus (ill seen, owing to clouds).

Sweep 564 (March 30, 1835)
RA 13h 27m 30.1s, NPD 119d 0m 8s (1830.0)
v L; v B; m E; v s v m b M to a nucleus; diam in RA = 17.5 sec = 3' 49" in arc; a small * involved; pos with nucl 80deg +/- by a rough diagram made at that time.
Very large; very bright; much elongated; very suddenly very much bbrighter toward the middle to a nucleus; diameter in RA = 17.5 sec = 3' 49" in arc; a small [faint] star involved; position [angle] with nucleus 80deg +/- by a rough diagram made at that time.

John Herschel, General Catalogue: GC 3606.GC 3606 = h 3523 = M83 = Dun 628.
RA 13h 29m 9.0s, NPD 119d 9' 31.6" (1860.0) [Right Ascension and North Polar Distance]
!!; (H,h) vB; vL; E 55.1 deg; esbMN (L) 3-br spir. 6 observations by W. & J. Herschel.
Very remarkable; (W. & J. Herschel) very bright; very large; extended at position angle 55.1 deg; extremely suddenly brighter toward the middle where there is a central nucleus. (Lassell) 3-branched spiral.
Remark: Figure in C.G.H. [JH 1847], table iv., fig. 5.

William Lassell: [Memoirs of the Royal Astronomical Society, Vol. XXXVI (36)]
[Drawing on Plate VII, Fig. 28]

John Louis Emil Dreyer: (1877) GC 3606, h. 3523 [M 83]. Drawings in Lassell, Plate VII, Fig. 28.

John Louis Emil Dreyer: NGC 5236.NGC 5236 = GC 3606 = h 3523; M 83, Lac I.6, Dun 628.
RA 13h 29m 9s, NPD 119d 9.0' (1860.0) [Right Ascension and North Polar Distance]
!! (H,h) vB, vL, E 55 deg, esbMN, (L) 3-branched spiral; = M83
Very remarkable (W. & J. Herschel) very bright, very large, extended at position angle 55 deg, extremely suddenly brighter toward the middle where there is a central nucleus, (Lassell) 3-branched spiral.
Remark: Figures in C.G.H. [JH 1847], table IV, fig. 5; Lass. 2 [Lassell, Memoirs R.A.S. vol. xxxvi], plate VII, fig. 28.

Heber Doust Curtis: [Descriptions of 762 Nebulae and Clusters photographed with the Crossley Reflector. Publ. Lick Obs., No. 13, Part I, p. 9-42]
With Lick b/w photo: Fig. 7. The Spiral Nebula N. G. C. 5236.
NGC 5236, RA=13:31.4, Dec=-29:21. A bright and unusually beautiful spiral 10'x8'. The nucleus is 20" in diameter and very bright; in a 2m exposure it shows as a faint disk with a bright peripheral streak or whorl. A large number of almost stellar condensations in the rather open whorls of this fine object. See figure 7. 18 s.n.

 

 

 

 
 
 
       
 
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